Nel nuovo appuntamento con “Report“, in onda domenica 25 marzo alle 21.30 su Rai3, sarà proposto il reportage dal titolo “Previdenza Asociale” di Bernardo Iovene. Con la riforma Fornero, dal primo gennaio del 2012 la pensione sarà definitivamente calcolata con il sistema contributivo: tanto versi tanto prenderai. Nelle conferenze stampa che l’hanno annunciato, è stato presentato come il sistema più equo e giusto per tutte le generazioni. Primo effetto dell’allungamento dell’età pensionabile sui lavoratori che avevano accettato di lasciare prima il posto nelle loro aziende in crisi con la garanzia della pensione al compimento del 40esimo anno di età lavorativa è che resteranno dai 2 ai 10 anni senza pensione e senza lavoro. Su 70.000 si salveranno, forse, in 20.000.
Chi ha cambiato datore di lavoro, passando dal pubblico al privato, dovrà ricongiungere i contributi se vuole la pensione piena (quella che viene data a chi è sempre rimasto nello stesso posto). La ricongiunzione verso l’Inps, che è sempre stata gratuita (perché peggiorativa), è diventata onerosa: devi ripagare i contributi due volte. C’è chi si è visto arrivare conti fino a 300.000 euro, a fronte di stipendi da 2000 euro al mese lordi. Per i giovani invece qual è il quadro? Chi apre una partita iva, il primo anno di lavoro paga il 28% all’inps, più l’anticipo per l’anno a seguire. Cioè se incassa 11 mila euro ne pagherà 4000 solo di contributi. Con il risultato poi che la sua pensione non supererà quella sociale. Le casse degli ordini professionali invece sono state privatizzate e gestiscono un patrimonio che prima era pubblico. Il contributo che chiedono ai propri iscritti raggiunge al massimo il 20%, mentre ci sono delle agevolazioni per i più giovani. Gli agenti di commercio sono obbligati alla doppia contribuzione: Inps ed Enasarco. Solo a Roma Enasarco ha 15.000 appartamenti da dismettere. Poi ci sono i liberi professionisti iscritti ad un ente ed obbligati a versare i contributi ad un altro. La puntata fornirà numeri e procedimenti per orientarsi nella confusione che sta togliendo il sonno a qualche milione di persone.
complimenti per la trasmissione di ieri sera , Le sarei molto grato se potesse mettermi a contatto con il Sig SEL DOMENICO , EX AGENTE ENASARCO COME ME, anche io ho versato per anni circa , poi per cambio attività , in base alla legge enasarco mi hanno bugerato tutti versamenti.
Il mio contatto dovrebbe servire per unire 300.000/400.000 mila ex agenti per fare un dimostrazione legale all’enasarco. Con Stima è granzie per la Sua opera sempre molto interessante. luciano vedovi
mail l.vedovi@virgilio.it cell. 3338273514
Buonasera allo staff di Report, il mio commento è in ritardo rispetto alla trasmissione in oggetto e mi interessa sapere se nel corso del 2013 avrete modo di affrontare ancora il problema della gestione separata INPS.
Ho appena maturato i requisiti per la pensione di anzianità (fortunato direte voi!) e mi sono trovato la sorpresa della congiunzione di 4 diverse contribuzioni 30 anni come dipendente, artigiano e commerciante ed 11 come cococo amministratore di srl. La riforma DINI ha colpito nel segno, infatti percepisco la strabiliante cifra di 940,00 euro mensili!!!!!!!!!
Se si pensa che le mie buste paga erano di 2.700,00 euro netti mensili e venivano pagati per tale cifra contributi x 1.250,00euro + IRPEF 1.200,00 euro si può capire perche il sig. Mastrapasqua sia preoccupato per le possibili “sollevazioni popolari”. Questo è l’effetto delle ricongiunzioni con il metodo contributivo attuato sulla base di leggi in vigore ancor prima dell’anno 2000. Il fenomeno colpisce in buona sostanza tutti i nati tra il 1945 e 1955 circa che abbiano anche per un solo giorno dovuto pagare contributi alla gestione separata. E’ un problema enorme e per questo sarò costretto ad aprire un contenzioso con l’INPS.
Cordiali saluti
Sergio Ferrarini