E’ necessaria una “riforma della Rai che la svincolasse dalla somatizzata influenza politica e ne reimpostasse l’organizzazione con una governance efficiente una migliore utilizzazione delle risorse e la valorizzazione del servizio pubblico”. Questo l’auspicio espresso dal presidente dell’Autorità di garanzia per le comunicazioni, Corrado Calabrò, nella sua relazione di fine mandato in cui Calabrò ha sottolineato come l’Autorità abbia tentato di promuovere tale riforma nei limiti della propria competenza. Appelli che però sono rimasti inascoltati.
“Si trattava – ha detto Calabrò – di proposte misurate e in quanto tali a nostro avviso praticabili, che abbiamo rilanciato anno dopo anno, ma hanno subito la sorte di tutte le altre.
Parafrasando una frase famosa potremmo dire che ’solo i morti hanno visto la fine del dibattito sulla Rai’”.