“Profonda delusione” da parte di Enzo Mazza, presidente della Fimi, la Federazione delle case discografiche di Confindustria, di fronte alla relazione di fine mandato del Presidente di Agcom, Corrado Calabrò. “Il presidente Calabrò – commenta Mazza in una nota – oggi ha di fatto sancito la resa dell’Autorità, consegnando virtualmente la maglia dell’Agcom agli ultras della pirateria. Bene ha fatto l’amministrazione Obama ha mantenere l’Italia nella lista nera dei Paesi con scarsa tutela dei diritti di proprietà intellettuale a causa della mancata adozione del regolamento Agcom, ampiamente promesso anche dal presidente dell’Autorità in più occasioni. Situazione resa ancora più paradossale dal fatto che la Spagna è invece uscita dalla lista nera con l’adozione di una nuova norma antipirateria”. In Italia, secondo i dati di Comscore, circa il 26% degli utenti di internet – ricorda la nota della Fimi – accede ai servizi illegali.
“Proprio in questa fase nella quale si sta sempre più affermando il mercato digitale della musica, in Italia secondo i dati Deloitte, nel primo trimestre del 2012, la musica online ha superato il 30% del totale mercato, con una crescita del 44%, sarebbe stato necessario dare un segnale all’offerta illecita con un provvedimento coraggioso. Alla fine però abbiamo assistito ad un discutibile dietro-front che di certo non ha messo in buona luce il nostro Paese nei confronti dei principali partner commerciali stranieri”, conclude Mazza.