La strada dell’asta delle frequenze per il dividendo digitale si fa sempre piu’ in salita. La blindatura da parte del governo del decreto omnibus, sul quale le tv locali avevano puntato per ottenere un raddoppio da 240 a 480 milioni degli indennizzi per liberare la banda occupata, e’ stata accolta come una doccia fredda. I rappresentanti delle emittenti, scive MF, avrebbero anche protestato con il ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, durante la riunione di ieri del Cnid, il Comitato per l’Italia digitale.
Il ministro avrebbe risposto che a volere la blindatura del provvedimento sarebbe stato direttamente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In realta’, poco propenso a concedere piu’ soldi alle tv locali sarebbe anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Le emittenti hanno anche presentato uno studio fatto a campione su 150 tv che dimostrerebbe come l’equo indennizzo non possa essere inferiore al 20% dei proventi dell’asta. Dall’altro lato Telecom, Vodafone e Wind che, molto probabilmente insieme a PosteMobile, dovranno pagare i 2,4 miliardi per ottenere i Mhz aggiuntivi hanno gia’ fatto sapere di non essere disponibili a impegnarsi in una partita cosi’ onerosa senza avere la certezza di poter poi effettivamente disporre di quelle frequenze.