Nell’era globale le persone viaggiano e si spostano continuamente, si incontrano, si conoscono, creano nuovi rapporti.
Facilitati dai social-network e dalle nuove tecnologie, avere un partner straniero diventa all’ordine del giorno. Incontrarsi, amarsi, fidanzarsi e perfino sposarsi formando nuove famiglie: le famiglie miste.
Le coppie con un partner straniero sono cresciute tantissimo negli ultimi anni e c’è un vero boom di matrimoni misti in Italia, dove negli ultimi dieci anni i matrimoni tra stranieri e italiani si sono triplicati.
Ma cosa succede quando la coppia è omosessuale e uno dei partner è straniero? Come si possono superare le difficoltà e gli ostacoli delle coppie formate da italiani con un partner straniero, dato che la legge italiana non riconosce la loro unione e non concede loro nessun diritto?
Alcuni si trasferiscono definitivamente all’estero altri, costretti per vari motivi a restare qui, si trovano di fronte ad un muro burocratico e ad un vuoto legislativo.
BABzine, magazine d’attualità del canale Babel, ha deciso di indagare sull’argomento, compito non facile per questioni di privacy e perché spesso le coppie sono in attesa dell’esito della loro richiesta e preferiscono non pronunciarsi prima di raggiungere l’obiettivo.
Incontriamo Marco ed Erick presso l’Associazione Dì Gay Project, che si occupa da anni di tutela e diritti della comunità LGBT grazie a Imma Battaglia, Presidente Dì Gay Project.
Erick è un giovane brasiliano, era in vacanza a Roma quando ha incontrato Marco ed è stato subito amore a prima vista. Ogni sei mesi Erick deve uscire e rientrare dal paese e finora non hanno mai passato un Natale insieme. Invece sposandosi la coppia potrebbe registrare il matrimonio all’anagrafe, convalidare tutti i documenti e avviare la procedura per ottenere il famoso e tanto atteso permesso di soggiorno.