“Ho iniziato come segretaria. Ho risposto ad un annuncio di lavoro su Porta Portese e mi hanno presa subito. il mio compito era di rispondere alle telefonate. Poi però si sono accorti che avevo una bella voce e allora ho iniziato a fare da speaker per gli spot pubblicitari, fino a quando non hanno deciso di mandarmi in video. Avevo appena terminato gli studi all’istituto magistrale, avrei dovuto fare la maestra. In un certo senso lo sono stata”. È iniziato così, quasi per caso, il mito romano-televisivo di Sonia, che adesso, dopo 20 anni di successi ineguagliati nel mondo delle emittenti regionali del Lazio, rischia di svanire nel nulla.
Per chi è nato a Roma tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, lei è stata un po’ una seconda mamma, una tata dell’etere, una baby-sitter collettiva a cui tutti i bambini erano affezionati, perché con le sue trasmissioni regalava loro interi pomeriggi di svago e di cartoni. Sonia Ceriola, o più semplicemente Sonia di Super 3 come tutti hanno imparato a chiamarla, è forse la regina delle conduttrici delle tv private romane. Per i giovani adulti di oggi è un’istituzione dell’infanzia.
Con i suoi cartoni animati e i suoi programmi cult, ha “cresciuto almeno tre generazioni” di ragazzi romani, come dice. Lo ha fatto restando sempre uguale a se stessa: ricci neri, occhiali tondi, e un look inconfondibile che non è mai cambiato. Le leggende che circolano sul web la descrivono come un highlander, un’eterna giovane, immutabile e senza rughe. “Sarà il contatto con i bambini a rendermi così”, scherza Sonia, che aggiunge: “Lo prendo come un complimento, ma ho 46 anni adesso”.
E a 46 anni si ritrova disoccupata. Super 3, infatti, ha chiuso i battenti. La storica emittente romana, di cui lei è diventata la punta di diamante e il personaggio più riconoscibile, dal primo luglio ha spento le trasmissioni.
Fondata nel 1977 con il nome di T.r.e (acronimo di Tele Roma Europa) e passata poi nelle mani dell’editore Fiippo Rebecchini, figlio dell’ex sindaco di Roma Salvatore (primo cittadino in tre diversi mandati dal 1946 al 1956), nel 1990 diventa la prima tv della Capitale.
Il boom di ascolti c’è proprio grazie ai i programmi di Sonia, che diffondevano cartoni animati giapponesi divenuti poi celebri, come Ranma, Ransie la strega, Yattaman, Calendar Men, Doraemon, per citarne alcuni, e i “robottoni trasformabili” Daitarn 3, Mazinga, Jeeg Robot d’Acciaio. “La Posta di Sonia” e “L’angolo delle chiacchiere” raggiungevano picchi da 300mila spettatori a puntata.
Adesso tutto questo è sparito. Sul canale Uhf 27 del digitale terrestre si vede solo una schermata nera. Un lento declino, iniziato nel 2012, ha portato, dopo alcuni licenziamenti e la messa in cassa integrazione di numerosi dipendenti, alla chiusura del canale. Negli ultimi tempi, in seguito alla cessione di importanti frequenze, Super 3 aveva dovuto chiedere ospitalità a un’altra emittente. Ora la società si occuperà solo di produzioni televisive. “Una vera tristezza”, dice Sonia, “sono talmente abituata a questo contatto diretto e quotidiano con i miei piccoli spettatori, che interromperlo di punto in bianco per me è davvero straniante… ma non posso farci nulla.”