Dieci puntate, dieci storie, una variante comune: le lacrime dei gioia dei ristoratori. Anche nell’ultimo appuntamento con Cucine da incubo (Fox Life HD, mercoledì 17 ore 21.55) non mancherà l’emozione negli occhi di chi rischiava di affogare in un mare di debiti e si è salvato grazie alla scialuppa guidata dal super chef Antonino Cannavacciuolo. Perché quando si decide di gestire un ristorante, lo spettro del fallimento è sempre dietro l’angolo.
“Io non recito, non sono un attore. Sono fatto davvero così”Antonino Cannavacciuolo
Capicuoco ribelli, proprietari ansiosi, camerieri inaffidabili. E poi materie prime scadenti, menù poco invitanti e piatti rimandati al mittente dal cliente insoddisfatto. Se a questo aggiungete il personale da pagare, le tasse e i costi di gestione, la ricetta del collasso è presto servita. Ma Antonino Cannavacciuolo ha dimostrato, nel corso delle puntate, che anche la ricetta per rialzarsi è del tutto realizzabile.
Organizzazione, lucidità e idee precise sono alla base del successo. Poi certo, servono creatività e innovazione in cucina. Ma senza un lavoro di squadra il ristorante non va da nessuna parte. Questo è forse l’insegnamento più importante di un programma che ci ha fatto ridere e commuovere grazie all’immensa umanità e alla genuina comicità dello chef. Perché lui non “vuò fa l’americano”. Non è mica Gordon Ramsay, e l’ha dimostrato. Lui è Antonino Cannavacciuolo. Lo chef partenopeo più amato dello schermo.
Per tutto coloro che amano la cucina ho letto che stasera alle 00,45 su Italia 1 ci sarà Street Food Heroes con Francesco Fichera. Si dice si parli di piatti milanesi https://www.facebook.com/photo.php?fbid=674176025929568&set=a.637725812907923.1073741828.637462116267626&type=1&theater