“Torn – strappati” il film prodotto dall’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e Alessandro Gassmann che firma anche la regia, che racconta il viaggio che lo stesso Gassmann ha fatto come goodwill ambassador dell’Unhcr, nei campi rifugiati i figli della diaspora siriana, scappati da un paese in guerra, un conflitto che ha già fatto 280 mila morti, sarà presentato in anteprima assoluta il 9 settembre a Venezia nell’ambito de ‘Il Cinema nel Giardino’, la serie di appuntamenti-eventi promossi dalla Biennale di Venezia e andrà in onda in prima visione TV e in esclusiva 11 settembre alle 21.10 su Sky Arte HD.
“Come si fa a mantenere vive le proprie idee se si viene privati della casa, della nazione… di tutto?” Nour Shamma, artista, drammaturgo, siriano, rifugiato.
Dopo cinque anni di guerra, la crisi Siriana rappresenta la più grande tragedia della nostra era. Metà della popolazione è stata costretta alla fuga, oltre 7 milioni di persone sono sfollate all’interno del proprio paese, mentre sono 4 milioni i rifugiati nei paesi limitrofi. Tra loro anche Mohammad, Nour, Alaa, Rasha e molti altri artisti che, nonostante il rientro in una Siria pacificata appaia ancora lontano, ci mostrano che la vita non si ferma in attesa del ritorno.
I protagonisti di Torn, incontrati nel campo rifugiati di Zaatari, in Giordania, e a Beirut, rifiutano di essere raccontati come vittime e offrono un nuovo punto di vista sulla capacità di resilienza di un intero popolo.
Torn è uno sguardo sulla vita di chi, strappato dalla propria terra, rimane aggrappato alle proprie radici, consapevole dell’importanza di preservare la propria identità e quella di una nazione intera attraverso l’espressione artistica.