Colline Metallifere: L’Assemblea della Comunità Montana Colline Metallifere, all’unanimità, ha deliberato un ordine del giorno sul passaggio dalla televisione analogica al digitale terreste. “Considerato che – si legge nel documento – la diffusione della rete televisiva terrestre, pubblica e privata, costituisce una prerogativa fondamentale per la crescita economica, sociale e culturale di una comunità, essendo uno degli strumenti fondamentali per la diffusione dell’informazione, della cultura e del sapere; considerato che il diritto all’informazione e al pluralismo è uno dei diritti fondamentali di ogni cittadino, tanto che lo Stato ha in vigore un contratto di servizio con la RAI affinché raggiunga la quasi totalità della popolazione.
La RAI in ragione di questo contratto, ha storicamente privilegiato investimenti a partire dalle aree più densamente abitate, con difficoltà di ricezione delle trasmissioni proprio nelle aree montane e marginali della nostra regione, portando i Comuni a dover ricercare a proprie spese, soluzioni autonome di ripetizioni del segnale televisivo, come previsto dalla legge.
Considerato che nei nostri territori sono presenti Emittenti Nazionali e Locali che costituiscono una ricchezza informativa a disposizione di tutto il territorio, ed in particolare la presenza delle Emittenti Locali consente la diffusione di informazioni che altrimenti sarebbero escluse dalle Emittenti Nazionali. Tali piccole televisioni, con la loro attività, consentono di dare voce anche ai territori più deboli, come quelli marginali e montani di cui è ricca la nostra Regione;
Considerato che la televisione, talvolta, costituisce l’unica fonte di informazione disponibile per i cittadini che si trovano a vivere nei territori marginali e montani della nostra Regione, dove la diffusione dell’informazione è più difficile, sia per le difficoltà connesse alla distribuzione della carta stampata sia, talvolta, per la mancanza e la qualità della connettività in banda larga, che costituisce una prerogativa necessaria per l’accesso alla rete e alle informazioni che internet fornisce.
Considerato che la televisione, costituisce l’unica fonte di informazione per le fasce più deboli della nostra società, con un basso livello di istruzione e vittime di “digital-divide” (anziani, extracomunitari,…);
Considerato che il Governo Italiano ha deciso di anticipare per la Toscana il passaggio dalla piattaforma analogica a quella digitale terrestre (swicth off) dal primo semestre 2012 all’Autunno del 2011 riducendo i tempi necessari all’organizzazione delle emittenti ed all’informazione alla cittadinanza.
Tale migrazione comporterà tutta una seria di cambiamenti tecnologici che riguardano sia le Emittenti Televisive Nazionali e Locali che i Cittadini. Le Emittenti dovranno sostenere investimenti per la sostituzione degli impianti di trasmissione e i Cittadini dovranno dotarsi di “decoder” o di nuovi apparecchi televisivi con “decoder” incorporato (DVTB) e talvolta, provvedere alla revisione o sostituzione di parti dell’impianto casalingo di ricezione (Antenna e Cavi).
Considerato che tale situazione rischia di andare ulteriormente ad aggravare una condizione già appesantita dal Governo Nazionale che, attraverso tutta una serie di provvedimenti (Taglio del Fondo per la Montagna, Taglio al Fondo Sociale Nazionale, Riforma Gelmini, Privatizzazione delle Poste…) è stata già fortemente condizionata, andando a colpire la vita e lo sviluppo di tutte quelle comunità che vivono nelle parti marginali e montane del nostro Paese. La permanenza di queste comunità nei propri territori, rappresenta una prerogativa irrinunciabile per la salvaguardia del territorio stesso evitando, ad esempio, il dissesto idrogeologico. La permanenza di tali presidi nei suoi territori, inoltre, ha dato e continua a dare un contributo insostituibile alla crescita sociale e culturale del nostro Paese;
Considerato che le operazioni di cambiamento della piattaforma da analogica a digitale stanno avvenendo senza alcun sostegno da parte del Governo e che tale modifica, se non gestita in maniera adeguata, rischia di portare ad una situazione per la quale alcune zone saranno costrette ad utilizzare la piattaforma satellitare con un arretramento rispetto a quanto conquistato in anni di battaglie da parte di cittadini per la possibilità di ricezione del segnale televisivo nel proprio territorio
L’assemblea della Comunità Montana ritiene che il Digitale Terrestre possa rappresentare una grande opportunità per i territori. Attraverso questa piattaforma, infatti, si andrà verso una vera e propria liberalizzazione delle frequenze a vantaggio della qualità dell’informazione. Con la piattaforma digitale, inoltre, si potrà dare voce ai territori attraverso lo sviluppo di “televisioni di comunità”.
Esprime, però, forte preoccupazione per le ripercussioni che si avranno sul territorio in seguito al passaggio dalla piattaforma analogica a quella digitale e ritiene indispensabile una maggior attenzione alla questione affinché i Comuni e le Emittenti non siano lasciati soli;
Chiede che siano previsti adeguati strumenti affinché, durante il passaggio dalla piattaforma analogica a quella digitale, i Cittadini non siano lasciati soli. Si ritiene infatti indispensabile che durante il passaggio sia predisposta un adeguata campagna di informazione a sostegno dei Cittadini, e in particolare delle fasce più deboli (Anziani, extracomunitari…), che avranno più difficoltà durante il passaggio, con il rischio di essere sottoposti a truffe;
Chiede ad UNCEM Toscana, come rappresentante degli Enti Montani, di farsi portatore di tali preoccupazioni ai livelli istituzionali superiori per poter mappare e monitorare le criticità in modo da pianificare le azioni e reperire le risorse necessarie alla loro risoluzione.
Chiede alla Regione Toscana di avere una forte sensibilità sulla questione vista la delicatezza dell’argomento ed il periodo difficile che le aree montane e rurali stanno vivendo con continui tagli di servizi e di risorse
Chiede al Governo di comunicare in tempi congrui le date ufficiali in cui avverrà lo switch-off e di mettere in campo tutte le azioni necessarie ad evitare i problemi già riscontrati negli switch-off di altre regioni”.