Da giovedì 17 agosto, alle 21.15, prende il via su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky) in prima visione, Paesi Bassi – Grande arte per paesi piccoli, una serie, in tre episodi disponibile anche su Sky On Demand, dedicata ai Paesi Bassi e alla storia della sua arte. Dal mondo medievale della Fiandre, ricco e povero, sacro e laico, alle glorie dell’età dell’oro olandese, fino ad arrivare alla travagliata nascita degli stati moderni di Olanda e Belgio.
Lo splendido viaggio di Andrew Graham Dixon, giornalista e conduttore televisivo, attraverso l’arte di Paesi Bassi e Belgio, dalRinascimento Fiammingo al Secolo d’Oro, a Mondrian e Magritte. Attraverso la storia dell’arte dei Paesi Bassi, ripercorriamo la storia politica e del costume di piccoli paesi del Nord Europa, che grande influenza hanno avuto sulla cultura moderna. Dai capolavori fiamminghi, alle fiabe oniriche dei pittori belgi del dopoguerra, la serie – in tre ricchissime puntate – racconta la continua ricerca e affermazione di identità di popoli ‘schiacciati’ tra giganti come Francia e Germania.
Seguendo un ordine tanto cronologico quanto geografico, Graham Dixon attraversa le Fiandre dei grandi pittori rinascimentali fiamminghi, per arrivare nella ‘Repubblica delle Sette Province Unite‘, la cui espressione artistica borghese conosceva pittori comeVan Dyck, Rembrandt e Vermeer, fino a ciò che i ‘paesi bassi’ di allora sono diventati, attraverso le esperienze artistiche di geni della modernità come Van Gogh, Mondriane Magritte.
Nel primo episodio, l’evoluzione del rinascimento fiammingo dai preziosi arazzi alla scoperta della pittura a olio. Il filo conduttore è la storia di un Paese in cerca di una identità, che vada oltre le dominazioni dei giganti dell’epoca, come la Spagna o i duchi di Borgogna.
Nel secondo episodio, in onda il 24 agosto, saranno protagoniste le terre strappate al mare, i mulini a vento, i tulipani. L’Olanda di oggi sembra il paese più pacifico e fotogenico d’Europa, ma ha conosciuto tempi burrascosi prima della conquista di una florida economia borghese. Anni meravigliosi, durante i quali la nuova classe sociale dei ricchi mercanti adorava farsi ritrarre per affermare e propagandare la raggiunta agiatezza e, forse, involontariamente alimentare la più ricca produzione artistica della storia dei Paesi Bassi. Rembrandt, Vermeer, portano sulla tela la vita quotidiana, l’intimità della casa, lo sfarzo e la sfrontatezza dei signori della Repubblica delle Sette Province Unite.
Giovedì 31 agosto, nell’ultimo appuntamento il Rinascimento Fiammingo e il Secolo d’Oro sono alle spalle, i piccoli paesi del Nord Europa tra Francia, Germania e Mare del Nord vivono di antica gloria. Ma un tale passato non può che covare, sotto la cenere dei fasti trascorsi, l’arrivo di alcuni geni che lasceranno un’impronta fondamentale e indelebile nella cultura europea del XIX e XX secolo. E’ così che, improvvisamente, il tormento dell’anima fa di Vincent Van Gogh uno dei più grandi e innovativi pittori di fine secolo, mentre l’ossessione di Mondrian per la ricerca dell’essenza pittorica della natura traghetta l’arte europea verso la nuova frontiera e gli Stati Uniti, nell’attesa delle fantasie oniriche di Magritte e degli incubi di Delvaux.