Il 7 novembre Roberto D’Agostino torna su Sky Arte HD con 10 nuove puntate in prima serata di “DAGO IN THE SKY” (ogni martedì alle ore 21.15). E grazie al funambolismo non-stop della rivoluzione tecnologica in atto, il programma cambia vestito. Via lo schermo sezionato in quadrati e rettangoli alla Mondrian, che producevano un caleidoscopio di informazioni visive allo spettatore, la nuova stagione porta alla ribalta una nuova estetica, lente deformante e spumeggiante che vede le immagini doppiarsi/accoppiarsi tra di loro.
Si tratta di un uso digitale della tv alla ricerca di un Rinascimento hi-tech che sia una risposta estetica a quella televisione che di solito corrisponde al Medioevo analogico del secolo scorso. Ovvero, “DAGO IN THE SKY” è la classica dimostrazione che il problema non sta nel mezzo ma in come lo si usa. La tecnica è il destino dell’essere, come dice il filosofo Severino, ma poi dipende: c’è un uso pigro e conformista della tecnica e c’è anche un uso pop multidirezionale che, sposato alla divulgazione culturale, produce emozione e meraviglia visiva.
Il tentativo di Roberto D’Agostino e della co-autrice Anna Cerofolini è sempre quello: proporre una tv contemporanea allo smartphone, capace di mettere in superficie il brulicare del nuovo, dove il piacere estetico e il sapere interdisciplinare abbiano sempre la meglio sul tran-tran sulla tv analogica del ‘900, che continua ad andare avanti, autistica come zombie, in barba al Rinascimento Digitale.
Il tema della prima puntata in onda martedì 7 novembre sarà quindi “Homo Robot”. Il sentimento di gran lunga più diffuso oggi sulla terra non è la paura del futuro. E’ il timore di quello che avverrà domani mattina. I computer ci battono a scacchi, guidano le macchine, fanno la pizza. E nella prossima società cibernetica, preparatevi: le macchine saranno più intelligenti degli esseri umani. Secondo una ricerca, con l’intelligenza artificiale, 4 lavori su 10 rischiano di essere spazzati dai robot. Il 50% degli impiegati rischiano di perdere il posto. E non parliamo solo di operai, agricoltori, camionisti. Ma anche di medici, avvocati, bancari. Ospite: Maurizio Molinari e Floriana Ferrara Master Inventor
Seconda puntata in onda il 14 settembre: ‘’La presa per l’occulto’’. Cancro, Toro, Gemelli… Saturno, Mercurio, Marte… Sono un milione e mezzo gli italiani che consultano regolarmente cartomanti. E gli altri sessanta, che fanno? Semplice: leggono l’oroscopo, convinti che gli astri possono salvarci dai nostri futuri disastri. Se vi è un’epoca contrassegnata da un fantastico rapporto tra scienza e fantascienza, Ragione e Plutone, è appunto questa. E da un pezzo viviamo un revival dell’irrazionale (New Age alla tibetana, buddismo alla matriciana, testimoni di Geova alla porta di casa) che non ha precedenti nell’epoca moderna, e sollecita qualche perché. Ospiti: Prof. Gioacchino Chiarini e l’esperto di astrologia Antonio Capitani.
Il 21 novembre andrà in onda “Finche’ c’è opera c’è speranza”. Però è bello sapere che, di questi tempi spietati, almeno un valore sopravvive: l’opera lirica, magari shocking. Il melodramma è diventata una componente fondamentale della cultura contemporanea, non è più roba da museo delle cere ma è una scelta di massima contemporaneità in un’epoca dominata dallo shock tecnologico che ha assorbito e svuotato ogni tipo di creatività artistica. Ospiti: Damiano Michieletto, Alberto Mattioli, Carlo Fuortes.
La quarta puntata, il 28 novembre, ha per titolo “Rock Babilonia”. Il rock, ormai sessantenne, è solo un ricordo da mettere in un museo aggiornato o in quelle palle di vetro che sono il trionfo del kitsch? Che cosa è successo al binomio rock-cultura giovanile? Chi l’ha ucciso, la tecnologia? Il rock è arte o un fenomeno giovanile? Ospiti: Alessandro Portelli, Giampiero Mughini, Morgan.
Il 5 dicembre, la quinta puntata ha per titolo “Vite stupefacenti”. Faulkner scriveva: ‘’La civiltà comincia con la distillazione”. “La coca”, annotava Freud nel 1884, “fortifica il debole’’, “è apportatrice di eccitazione gioiosa”. Michelet nella ‘’Histoire de France’’ attribuisce all'”avvento del caffè” la brillante esplosione dello spirito settecentesco, tutto vivacità e speditezza di estri, dopo la noia pomposa e greve del Seicento europeo. Pittori, poeti, attori hanno stimolato lo spirito creativo con l’uso di qualsiasi droga, dalla marijuana all’eroina, dalla cocaina all’Lsd. Del rapporto tra creatività e droga, parleranno Giuseppe Scaraffia e Giordano Bruno Guerri.
Il 12 dicembre, la sesta punta: “Celebrità digitale”. E’ nata una nuova forma di celebrità, quella formata micro. Ogni giorno, a nostra insaputa, il mondo dei social network incorona adolescenti la cui fama si misura in milioni di like. Non è un caso che gran parte degli idoli giovanili di oggi – da Justin Bibier a One Direction – hanno iniziato mostrando le loro capacità musicali postando i video su YouTube, Facebook, Instagram. E continuano a fondare gran parte della loro strategia comunicativa e di marketing sulla loro presenza online. Il caso della influencer-stilista Chiara Ferragni. Ospiti: le youtubers Cleo Toms e Martina Dell’Ombra e lo scrittore e giornalista Riccardo Staglianò.
Il settimo appuntamento, 19 dicembre, ruota intorno alle ‘Connessione pericolose”. Il cellulare dorme con noi, si alza con noi, lavora con noi, cena con noi, guarda la televisione con noi, fa l’amore con noi. Dalle chat ai social network, dalle app di incontri al sexting: nel giro di un decennio la tecnologia ha stravolto il nostro modo di vivere il corteggiamento, la seduzione, il rapporto di coppia. Dalle libertine ‘’Relazioni pericolose’’ scritte da Laclos nel ‘700 siamo finiti nell’epoca delle compulsive connessioni amorose. Una grande trasformazione antropologica che trascende il nostro controllo. Ospiti: la youtuber Sofia Viscardi, lo sceneggiatore Filippo Bologna e la scrittrice Elena Stancanelli
Il 26 dicembre anche il neonato Gesù potrà vedere l’ottavo appuntamento: “Impara l’arte e mettila nei party”. Soldi, quadri e divertimento: benvenuti a Miami Art Basel, capitale del grande circo dell’arte. Da 15 anni è la più lucrosa e lussuosa fiera d’arte moderna e contemporanea delle due Americhe, e non è un caso che sia sponsorizzata della più importante banca svizzera, Ubs. Il mondo dell’arte contemporanea ha scoperto da qualche anno che la mondanità nuova e sfacciata si nascondo dietro la facciata seria dell’arte, tra un quadro di Picasso e una scultura di Jeff Koons. Tra la festa “Vanity Fair”, la serata della banca UBS solo per billionaire (per avere l’invito almeno un milione di dollari sul conto), la fiera dell’arte si trasforma in un party di lunga durata inzeppato di star, da Lady Gaga a Kevin Spacey. Ospiti: il critico Luca Beatrice, Francesco Vezzoli, la curatrice Sarah Cosulich.
Anno nuovo, nuova puntata. Il 2 gennaio sarà la vota di “La notte mi fa impazzir”. scrive Vincent van Gogh in un’epoca priva di neon e lontanissima dai led: ‘’La notte è la cosa migliore che possa accadere al giorno. La notte è più colorata”. Di notte si hanno piaceri e amori, rivelazioni e tribolazioni che il giorno ignora. E’ di notte, chiusi gli occhi, che si percepisce meglio il brontolio dell’anima, il frastuono del mondo. Era l’estate del 1965 e la voce struggente di Adamo strizzava l’anima cantando disperato l’amore perduto e la solitudine: “La notte mi fa impazzir”. Ospiti: Renzo Arbore, lo scrittore Aldo Nove e il dj Claudio Coccoluto
Gran finale, il 9 gennaio, con una puntata doppia di “Dago in the Sky”, starring Carlo Verdone: “Farmacia, la nuova chiesa”. Secondo voi, è un caso se la pasticca dell’aspirina assomiglia a un’ostia? E’ una fatalità che la farmacia abbia scippato come insegna la croce, logo di Cristo?
E’ solo una coincidenza se gli officianti hanno la stessa uniforme: ovvero il camice del medico e la tunica del prete? Sono le domande che si pose nel 2007 Damien Hirst – discusso prodigio dell’arte contemporanea – quando realizzò un celebre lavoro che porta il titolo di “New Religion”, opera che testimonia il trionfo della scienza sulla fede e della farmacia sulla chiesa. Lo sforzo immane di separare la vita dalla morte, scongiurandola, ha condotto tutti noi in una nuova chiesa, la farmacia, alla ricerca continua di un antidoto alla fine. Ospiti: Carlo Verdone, Mons. Filippo Di Giacomo e il giornalista e scrittore Pierluigi Panza
DAGO IN THE SKY, IL RITORNO 10 nuovi appuntamenti dal 7 novembre, ogni martedì alle 21.15 su Sky Arte HD, prodotto da Magnolia.