La sera di lunedì 8 dicembre 1980, 38 anni fa, Mark David Chapman sparò cinque colpi di pistola contro John Lennon davanti all’ingresso del Dakota Building, il palazzo di New York dove abitava con Yoko Ono, di fronte a Central Park. Quattro proiettili colpiscono l’artista, uno andò a vuoto. Sette mesi dopo, Mark David Chapman si dichiarò colpevole dell’omicidio di secondo grado e fu condannato a scontare una pena da 20 anni all’ergastolo.
Attraverso la testimonianza diretta di Chapman e la sua stessa voce registrata anni dopo l’omicidio durante le sue interviste con il giornalista Jack Jones, il documentario I killed John Lennon, in onda il 1 agosto alle 21.15, in prima visione tv su Sky Arte (canale 120,400 e 106 di Sky) ricostruisce la dinamica della brutale esecuzione dell’ex Beatles e cerca di fare luce sulla vita e la personalità di Chapman. Grazie all’intervento di psichiatri e agenti di polizia si cercherà inoltre di chiarire le ragioni che spinsero l’assassino a premere il grilletto, spegnendo così per sempre la voce di un’intera generazione.
“Ho sentito qualcuno nella mia testa che diceva: ‘fallo, fallo, fallo’” – mormora Chapman nel documentario “Volevo essere importante, volevo essere qualcuno” – dice ancora l’uomo che all’epoca aveva solo 25 anni. E tristemente Mark David Chapman divenne davvero famoso: uno dei criminali statunitense più noti al mondo.