La delegazione nazionale, guidata dalla d.ssa Eva Spina, direttore generale della DGTCSI del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha partecipato ai lavori della World Radio Conference ITU a Dubai, ha conseguito un ottimo risultato per il comparto televisivo italiano.
È stato, infatti, confermato l’uso da parte dei broadcaster della banda UHF che include le frequenze comprese tra i 470 MHz e i 694 MHz per le trasmissioni televisive (l’uso è esclusivo, ad eccezione dell’intervallo 608-614 MHz, dove era già previsto un utilizzo secondario da parte della radioastronomia).
Oltre all’Italia, anche la Spagna potrà continuare ad utilizzare la banda UHF sub-700 ad uso esclusivo dei broadcaster. La situazione sarà oggetto di rivalutazione nell’ambito della WRC 2031.
Commentando tale notizia, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, la federazione che rappresenta circa 600 imprese del comparto radiotelevisivo locale italiano, ha dichiarato: “Grazie al mantenimento della banda UHF 470-694 Megahertz esclusivamente in capo al broadcasting sarà possibile garantire la piena continuità del servizio televisivo terrestre, che rappresenta una delle principali fonti gratuite di informazione ed intrattenimento”.
“Ora – ha concluso Rossignoli – occorre procedere speditamente verso la completa transizione delle trasmissioni televisive terrestri, nazionali e locali, allo standard DVB-T2, con codifica HEVC. Solo in questo modo, infatti, l’emittenza locale potrà diffondere segnali con qualità tecnica adeguata”