“El pibe de oro” e “la mano de Dios” sono epiteti che appartengono all’uomo che più di ogni altro ha avvicinato il calcio all’idea del bello, e che con la sua parabola esistenziale ha vissuto lo splendore e la decadenza, la povertà e la ricchezza ostentata, la gloria e la polvere. È Diego Armando Maradona, il protagonista della seconda puntata di “Icone”, in onda su Rai5 mercoledì 5 ottobre alle 23.00.
Il programma racconta Maradona attraverso i momenti che maggiormente sono impressi della memoria collettiva: dalla partita simbolo della sua carriera, quell’ indimenticabile Argentina-Inghilterra del Mondiale di calcio Messico 1986, con il gol più bello e più discusso della storia del calcio, passando per i due scudetti e l’amore folle e tormentato tra Diego e un’intera città: Napoli. Fino all’inarrestabile decadenza di sportivo e alla sua seconda vita di icona del terzomondismo in America Latina, al fianco di leader come Fidel Castro e Chavez.
ll corpo di Maradona e i suoi cambiamenti più di ogni altra cosa raccontano la sua storia. “Icone” segue proprio questo filo narrativo, ma con una chiave di lettura originale, rivolta sia a chi ha amato Diego, sia a chi lo ha detestato, o anche semplicemente a chi vuol capire cosa c’è dietro l’Icona Maradona.
La puntata è arricchita dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto e di lui ha scritto, come i giornalisti Luigi Necco e Mimmo Carratelli, ma anche di chi ha conosciuto bene la Napoli maradoniana, come Paolo Cirino Pomicino. Esperti del linguaggio del corpo aiuteranno poi a capire perché quel suo fisico rotondo e robusto sia stato capace di generare passioni così forti negli osservatori, fino ad essere celebrato da un poeta come Eduardo Galeano.
il vostro programma su Maradona è stato come al solito, di una cattiveria e di una pretenziosità stupefacenti.-L’uomo mediocre che ha raggiunto un posto di rilievo in società, stò parlando di voi,tutto può sopportare, meno che il talento selvatico.-
che si fa valere SOLO per qualità innate, e senza le conoscenze di Babbo.
Il vostro dito storto e morboso che avete puntato su Maradona è il dito della vergogna.Il dito dell’invidioso patologico che come tutti gli invidiosi, si preoccupa subito di dare una veste morale alle sue cattiverie.-
I vostri fari puntati sul colpo di mano di Maradona sono ingenui, perchè non esiste una sola partita di calcio che non abbia visto irregolarità della stessa gravità, ma meno evidenti e meno grossolane.A voi non è dato vedere le cose sottili, ma solo il grossolano.
Siete solo bulli camuffati da signori per bene.I vestiti di Maradona erano
normalissimi,come quelli di Einstein.Ossia un uomo che consapevole del suo talento, se ne strafrega del giudizio degli altri.Specie quando sono pippette di raccomandati, come voi.-
Sociologi e psicologi funzionano solo con uomini mediocri come voi.Perchè tutto ciò che potete dire e fare si può riportare a stimoli ben noti sui loro scaffali.Mentre a nessuno di voi è dato di scrutare le trame della genialità.-Non ne hanno indovinato una.Perchè psocologi si nasce, non si diventa.
Me le ricordo le biografie di Picasso o di Einstein,e di Leonardo, dove l’autore insisteva con una costanza imbarazzante,nell’intento di rimarcare che il talento in questione fosse qualcosa di fortuito.E’ stato in quegli anni che mi sono accorto che esistete anche voi.Gli invidiosi della cultura.-Mozzarelle che si sforzano di
disegnare un mondo a loro immagine e somiglianza.Allora il talento selvatico è il nemico da abbattere.Poichè se vale quello, non valgono i titoli che voi avete acquisito allo sportello del burocrate.Potendo vantare un beato nulla come bene
innato.-La banana con gli occhiali che conduceva il programma, emanava il fetore
dell’invidia.
E che cosa credete, che con le vostre figure di persone ben inserite in società, riuscite a nascondere quel fetore ? impossibile, non dimenticatelo.Ma del resto lo sapete bene.Voi siete quelli che fin dagli anni del liceo,non fanno altro che lustrare scarpe a uomini simili a loro, ma utili alla carriera.E così eccovi quà
a fare programmi indecenti e vergognosi nei confronti di uno che è sostanzialmente
un bravo ragazzo.
Ed al contrario di quello che dice quellla mozzarella di Bonitoliva, nel corso degli anni Maradona è diventato saggio.Al punto che come fanno solo i saggi, parla spesso per aforismi.
Voi, e gli psicologi che avete chiamato, siete piccola gente mediocre che dovrebbe
usare le proprie riflessioni solo nel proprio livello.
Siete stati 5 minuti sulla scena dell’abbraccio tra Maradona e Ferrara, trasformando
una cosa bella,e spontanea, in qualcosa di patologico.
Credetemi, ormai siete malati terminali di invidia e mediocrità, ma in futuro, ricordatevi che tanti come me vi stanno guardando e conoscono il vostro reale profilo psicologico.-Ora è certo che voi come Andreotti e Berlusconi, morirete probabilmente soddisfatti, di vecchiaia.Ma quando incontrate sguardi di persone buonee oneste ricordatevi,che siete solo questo : gente di 4 soldi.