Lo afferma in una intervista alla Stampa Urbano Cairo, con cui Telecom tratterà in esclusiva per la cessione di La7, sottolineando che non solo resterà Mentana “ma anche Santoro, la Gruber, Formigli. Professionisti validissimi che non ho alcuna intenzione di cambiare. Non sono un editore televisivo, almeno non ancora. Ma certe cose mi sono già molto chiare”.
Quindi nessun rischio di tv berlusconiana, “anzi. Io da Berlusconi – ricorda – sono stato licenziato nel 1995, da allora l’ho sempre avuto come avversario”. Lo scoglio più difficile, dice, sarà cominciare “a rientrare delle perdite, ma senza venire meno agli obiettivi della rete”. Ma “il valore delle news e dell’approfondimento” sarà preservato, “non sarà certo lì che andremo a tagliare i costi”.
Cairo non si esprime sul perché Telecom abbia scelto la sua offerta, ma, osserva “noi prendendo La7 gli portiamo via la parte problematica, quella che perde, lasciando a loro la piattaforma multiplex, quella per la trasmissione del segnale digitale, destinata ad avere più valore in futuro”.