La seconda, che riguarda il resto della regione, dovrà essere effettuata, insieme alla Sicilia, dall’11 al 30 giugno. Per gestire al meglio le fasi di Switch-off, in quasi tutte le Regioni d’Italia sono state costituite vere e proprie task force organizzative. In molte realtà sono stati sottoscritti addirittura anche una serie di protocolli d’intesa (una sorta di codici etici) sulle procedure e i costi connessi a questo importante passaggio, attraverso cui tecnici e imprese che vi hanno aderito garantiscono sicurezza e professionalità negli interventi nelle abitazioni e sugli impianti televisivi, in modo da evitare improvvisazione e rischi di speculazione”.
“Il passaggio dall’analogico al digitale terrestre –prosegue Guccione- rappresenta, dunque, un processo assai delicato, non solo perché riguarda l’informazione, che è un settore importantissimo della vita politica, culturale e sociale della nostra regione, ma soprattutto perché coinvolge tantissime imprese e tv private e mette a rischio il posto di centinaia di operatori che lavorano nel settore della comunicazione. Cosa ha fatto finora la Giunta regionale calabrese per incentivare le piccole imprese titolari di emittenti televisive locali nel passaggio al nuovo sistema di trasmissione e per aiutarle a sostenere i costi dei necessari interventi tecnologici per adeguarsi alla nuova piattaforma di trasmissione? Perché non prevedere, attraverso la pubblicazione di un apposito bando, l’assegnazione di incentivi e risorse adeguate a tutte le emittenti locali registrate al Corecom e in regola con i parametri di legge, magari facendo ricorso al Programma Operativo Fesr 2007-2013?”
“L’emittenza televisiva locale –conclude l’on.Guccione- è un bene troppo prezioso ed è anche uno strumento di sviluppo e di crescita economica, oltre che una fucina di nuove leve dell’informazione necessarie alla crescita della libertà e del pluralismo. Per questo motivo chiedo ai presidenti Scopelliti e Talarico di attivarsi immediatamente affinché, soprattutto in un momento di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, sia fornita una boccata d’ossigeno alle imprese che garantiscono l’informazione locale nella nostra regione e, soprattutto, sia difesa fino in fondo ogni antenna e salvaguardato ogni posto di lavoro”.