Trentacinque anni in più sono tanti per tutti, non basta il bisturi, non è sufficiente la campagna mediatica e pubblicitaria senza precedenti, i petrodollari non incantano più. Dallas non sopravvive a se stesso.
Il sequel sulla famiglia di petrolieri Ewing non ha convinto il pubblico ed è stato così sospeso da Canale 5. Le prime due puntate non hanno raccolto i risultati sperati: solo in 2.302.000 telespettatori (share dell’8,27%) hanno visto il debutto il 16 ottobre (la concorrenza era spietata, perché su Rai 1 c’era la Nazionale), ma due giorni fa il secondo appuntamento ha registrato nuovamente un flop, solo 1.705.000 persone, pari al 5,72%, hanno deciso di guardare la serie tv. Dallas era stato accolto favorevolmente in patria – la prima puntata negli Usa ha avuto 7 milioni di spettatori – tanto che é stato già confermato per una seconda stagione. Ma il pubblico italiano non ha dimostrato lo stesso entusiasmo. Non è bastato l’impegno e la sicurezza del protagonista Larry Hagman, il perfido J.R, che in un’intervista a Londra durante il tour promozionale aveva assicurato: “sia Dallas che il sequel sono stati girati in un momento di difficoltà economica.
Quindi le persone comuni non potevano e non possono fare altro che guardarci”. Non sono serviti gli spot a ripetizione ad annunciare il ritorno di J.R. e Bobby e Sue Ellen sugli schermi della tv commerciale e non è bastato l’effetto amarcord nei confronti di un sequel di una serie tv che negli anni Ottanta aveva lanciato la tv privata nella sua prima vera sfida alla Rai. Il pubblico è imprevedibile, il nuovo ‘Dallas’ non appartiene alla stessa generazione di spettatori che rimaneva incollata alla tv per sapere chi avesse sparato a J.R. o per restare incredula all’invenzione del sogno di Pamela per riportare nello show Bobby.
La sigla della serie è la stessa e accompagna inquadrature dello skyline di Dallas, fermandosi sul ranch di SouthFork, che alla fine degli anni ‘70 sembrava imponente, mentre ora appare piu’ modesto, considerata la ricchezza a cui l’occhio è più abituato. Sul piccolo schermo sono riapparsi i volti invecchiati di J.R, Larry Hagman, oggi 79enne, di Bobby, il fratello (Patrick Duffy, 62 anni), e di Sue Ellen, la moglie di J.R (Linda Gray, oggi 70 anni). Intanto gli eredi di J.R. scalpitano, a cominciare da John Ross (Josh Henderson), il figlio di J.R. e Sue Ellen che puntava a ereditare il potere della famiglia Ewing. Il pubblico però non ha scalpitato. Mediaset ha fatto il possibile per risollevare fin da subito le sorti della serie: dalle repliche su Rete4 a quelle nel primo pomeriggio su Canale 5, che hanno mandato in panchina Beautiful e Centovetrine, sollevando l’ira degli storici fan delle due soap. Ora Dallas scompare dalla guida tv della rete. La serie, forse, vivrà ancora su un altro canale (non confermate le voci di un trasloco su Rete4 o su La 5, come accaduto per altri prodotti in passato), mentre il martedì di Canale 5 è tutto da programmare. Il prossimo va in onda il film Come un uragano.
Come gli è venuto in mente di riproporlo 30 anni dopo con il cast invecchiato senza ormai più alcun fascino e valore? In tantissimi eravamo pronti a scommettere che avrebbe floppato e l’ avevamo detto….
Io me lo sono guardato volentieri e continuerò a farlo su La5.
Comunque negli Stati Uniti ha avuto un discreto successo, tant’è che stanno per iniziare le riprese della seconda serie