”Per questo, devono essere assegnate prioritariamente a soggetti che, rompendo il vecchio duopolio Rai-Mediaset, consentano l’espansione di nuove tecnologie wireless, permettano la moltiplicazione di nuovi canali televisivi digitali terrestri, incentivino la presenza di aziende caratterizzate da forme di azionariato popolare e offrano uno spazio alle tv locali”, prosegue il leader dell’Idv. ”Se le indiscrezioni di stampa fossero confermate – prosegue Di Pietro – non c’e’ da stare allegri. Assegnare le frequenze solo al mercato televisivo, rinviando al 2015 la possibilita’ di destinare nuove frequenze per la banda larga, ci sembra un’idea arretrata e troppo schiacciata sugli assetti esistenti”. ”Per questo – conclude Di Pietro- incalzeremo il Governo Monti per fare della nuova gara non solo l’occasione per portare un po’ di soldi allo Stato, ma anche per costruire, finalmente, un assetto radiotelevisivo e della comunicazione pluralistico e innovativo”.