Le associazioni di categoria delle emittenti locali, infatti, hanno denunciato da tempo ‘l’«esproprio», subito con modalità di dubbia legittimità, dei canali dal 61 al 69. Inoltre, le associazioni ritengono inammissibile che l’asta sia avvenuta ad esclusivo carico delle emittenti locali e, in particolare, criticano l’assegnazione praticamente a costo zero di sei frequenze, attraverso un diverso tipo di procedura (ovvero un bando in modalità beauty contest), quando invece l’applicazione dell’asta pubblica per l’assegnazione di tali frequenze avrebbe potuto produrre un introito stimato circa in 3 miliardi di euro.
Durante il question time, l’on. Di Pietro ha chiesto al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, se e quali iniziative intende adottare al fine di destinare a titolo di indennizzo una quota pari al 10% degli introiti derivanti dall’asta per le frequenze 4G, in favore del settore televisivo locale. Il testo fa anche riferimento alla mancata attuazione della legge n. 422 del 1993, sulla necessità di sostenere la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, categoria che comprende le tv locali.