Il rinvio dell’udienza di oggi per ”legittimo impedimento tanto dell’imputato quanto degli imputati” e in piu’ la sospensione del processo fino a dopo le elezioni. E’ questa la richiesta avanzata dai difensori di Silvio Berlusconi nell’aula del processo d’appello sui diritti tv, vicenda gia’ costata al leader del Pdl una condanna in primo grado pari a 4 anni di reclusione. Una richiesta, quella degli avvocati-deputati Nicolo’ Ghedini e Piero Longo, che arriva nel giorno in cui e’ prevista la requisitoria del sostituto pg Laura Bertole’ Viale con relative richieste di condanna.
In pratica i difensori di Berlusconi vogliono scongiurare il rischio di una richiesta di condanna per il loro assistito nel bel mezzo della campagna elettorale. Per questo, nei giorni scorsi, hanno depositato presso la cancelleria dei giudici della seconda Corte d’Appello di Milano una lettera per dimostrare l’impossibilita’ di presentarsi oggi in aula.
Questa mattina alle 10, era infatti prevista una conferenza stampa a Vicenza per la presentazione dei candidati veneti alle elezioni politiche. Un impegno per Ghedini e Longo, entrambi candidati in quella regione. Soltanto ieri, pero’, e’ arrivata una nuova lettera, sempre firmata da Ghedini e Longo, per chiedere un rinvio dell’udienza relativo a un nuovo impedimento sopraggiunto nel frattempo: la manifestazione, attualmente in corso a Roma, per l’apertura della campagna elettorale nazionale del Pdl. La conferenza stampa di Vicenza, fanno presente i due legali nella lettera inviata alla corte d’Appello di Milano, e’ slittata a lunedi’ 28 gennaio, giorno in cui e’ prevista un’udienza del cosiddetto caso Ruby che vede come imputato sempre Berlusconi.
Ne’ Longo Ne’ Ghedini sono presenti oggi in aula. A sostituirli e’ l’avvocato Salvatore Verdoliva nominato d’ufficio a rappresentare oggi in aula l’ex presidente del Consiglio. Contrario alle richieste della difesa di Berlusconi si e’ detto il rappresentante della pubblica accusa: ”Per motivi elettorali – ha spiegato la Bertole’ Viale in aula – non e’ prevista la sospensione dal nostro ordinamento”.