La torre del ‘digitale terrestre’ è pronta, e da mesi. Svetta imponente, pardon… impotente all’orizzonte di via Aranova. Perchè i tempi per la soluzione del caos che dai giorni dello switch off (novembre 2010) tormenta i ferraresi, invece di accorciarsi sembrano destinati ad allungarsi. Se Gianluca Mazzini, responsabile della task force regionale sul digitale terrestre, si dice ottimista «che da aprile Mediaset possa finalmente attuare le migliorie annunciate per Ferrara», altre voci sono molto più caute. Si parla dell’attivazione del progetto sperimentale solo dall’estate: il periodo fra l’altro peggiore per la ricezione del segnale digitale, che a causa del caldo evidenzia ulteriori problemi.
Ma ormai da quindici mesi è un mezzo disastro; ed in alcune zone della città e della provincia (ad esempio l’area fra Codigoro e la costa) il disastro è completo. Per questo alcuni mesi fa la Provincia era riuscita a strappare la sospirata garanzia al gruppo Mediaset: in una mail indirizzata all’assessore Carlotta Gaiani, il dirigente del network Leonardo Bottero aveva non solo ammesso che a Ferrara sussistono problemi particolarmente pesanti (situazione a lungo minimizzata o addirittura negata), ma soprattutto garantito l’avvio di una sperimentazione destinata a risolvere i disagi sia in città che nel Delta.
Effettivamente il progetto d’intervento è stato messo a punto: si tratta di una soluzione tecnica rilevante, ed anche costosa (Mediaset è pronta a investire alcune centinaia di migliaia di euro su Ferrara). Due sistemi di antenne con lo stesso ‘lobo’ di irradiamento, che potranno anche consentire alle altre emittenti che si trovano ora sul Grattacielo di trasferirsi in via Aranova con la garanzia di una diffusione ottimale; e soprattutto, oltre a potenziare il segnale sulla città verrebbe data copertura almeno sino a Codigoro, e forse oltre. Per questo si prevede anche l’ulteriore innalzamento della postazione, che oggi è di 140 metri. Le antenne televisive verranno collocate infatti in cima alla torre, con l’impiego fra l’altro di elicotteri per la loro installazione.
Peccato che i tempi di attuazione di questo intervento tanto sofisticato quanto spettacolare, siano ancora nel vago. «Questa primavera inizieremo la sperimentazione su una frequenza a Ferrara ponendo una antenna sul nuovo traliccio di Aranova; se la cosa avrà esito positivo estenderemo la sperimentazione a tutti i Mux Mediaset e tireremo le somme a fine estate (dobbiamo valutare se si riesce a ridurre le aree e i tempi di indisponibilità della ricezione senza provocare guai maggiori fuori della zona critica). Prevediamo di iniziare entro la primavera una simile sperimentazione sia a Codigoro che a Comacchio»: questa la garanzia formale del dirigente Mediaset. Che parlava di primavera: tecnicamente non ancora iniziata, perciò l’ottimismo di Mazzini potrebbe anche essere giustificato.
Ma qualche ritardo nella definizione della nuova società (nata dalla fusione di Elettronica Industriale, società Mediaset, con Hi-Tower costruttrice del traliccio di via Aranova) sembra dilatare ancora i tempi: d’accordo che la pazienza dei ferraresi, di fronte allo schermo che diventa un quadro di Mondrian, con le immagini a quadretti impazzite e il segnale che se ne va — ed in molti casi non è mai arrivato… —, è ormai collaudata. Bisogna però considerare che dopo l’installazione dei ripetitori bisognerà ripartire con il puntamento delle antenne domestiche. Il calvario digitale perciò non è ancora risolto.