“Prima di entrare nel merito – ha esordito il Sindaco – voglio fare due premesse. Ricordando come è stato pubblicizzato il passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre e guardando quelli che sono oggi i risultati, sono molto meravigliato che finora nessun magistrato abbia deciso di metterci il naso. Pur ringraziando i vertici di Rai Way per il sia pure tardivo interessamento, mantengo la mia adesione alla class action alla quale hanno aderito insieme a me quasi duecento ravennati.
Io mi sono messo a disposizione della struttura della Rai per cercare di risolvere un problema che ritengo vergognoso. Lo faccio con spirito di servizio, per tutelare in primo luogo i cittadini che pagano il canone. C’è chi mi ha fatto osservare che c’è una cattiva ricezione anche di altri canali, non solo di quelli della Rai. Ma c’è una differenza: la Rai è un’azienda pubblica”.
Matteucci ha quindi elencato quelle che sono le tre azioni individuate da Rai Way dopo una serie di sopralluoghi per le quali è stata chiesta la collaborazione dell’Amministrazione comunale.
“Farò da tramite con i titolari di numeri di emergenza (Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco e 118) perché vengano disposti degli accorgimenti tecnici per evitare che ci siano interferenze con il digitale terrestre. In secondo luogo organizzerò un incontro fra i vertici di Rai Way e il nostro ufficio Urbanistica, vista la necessità che mi è stata prospettata, per una migliore ricezione, di installare a Ravenna un piccolo ripetitore. Faremo tutto nella massima trasparenza e dopo le necessarie verifiche tecniche.
Per vedere meglio però, i cittadini dovranno mettere mano all’antenna. Come ho già detto, se i cittadini dovranno spendere dei soldi, chiedo fin da ora che vengano decurtati dal canone.
Collegata a questa terza azione, farò da ‘ponte’ per incontri fra i vertici di Rai Way e la categoria degli antennisti (Confartigianato e Cna), i rappresentanti degli amministratori condominali (Anaci), le associazioni dei proprietari di immobili (ASPPI, UPPI, CONFABITARE, APPC e ACER), le associazioni di tutela dei consumatori (Adiconsum – Cisl, Adoc-Uil, Federconsumatori- Cgil e Lega Consumatori -Acli). Porrò come condizione a questi incontri che siano pubblici e inviterò i consiglieri comunali”.