NUOVI problemi al digitale terrestre. In provincia di Rimini tornano a comparire zone d’ombra, da Viserba a Miramare. I canali Mediaset, compresi i pacchetti a pagamento, non compaiono da giorni sulle tv di decine di residenti. E tra la popolazione si scatena la ‘rivoluzione’. La colpa è dello switch off delle Marche, dicono gli antennisti, che è partito lo scorso 5 dicembre. Purtroppo con l’accensione del ripetitore di Monte San Paolo a Mercatino Conca, le frequenze del digitale si vanno a scontrare con quelle dei ripetitori di Montescudo e del monte Pincio in Valmarecchia. «Abbiamo avuto almeno una ventina di chiamate negli ultimi 10 giorni – dice Marco Gnesi – perchè dalla zona di Covignano e da Rimini Nord la situazione è decisamente peggiorata da quando anche le Marche stanno passando al digitale».
Da Viserba, l’abbonato a Premium, Giacomo Brugnani ribatte: «La situazione è decisamente al limite. Dalla mia tv non riesco più a vedere Canale 5, Rete 4 e Italia Uno da quasi due settimane. Con alcuni vicini ho provato a risintonizzare i nostri decoder, ma ora non vediamo proprio nulla. Come farò ora a vedere le partite? Ho chiamato il numero verde della pay-tv e mi hanno riferito di girare e alzare l’antenna, ma poi non riuscirò più a vedere gli altri canali». Secondo l’antennista Luca Pedrelli, non ci sono soluzioni definitive al momento: «Bisogna aspettare l’assestamento delle frequenze, almeno fino a gennaio. Il segnale c’è, ma è di scarsa qualità. Ho registrato anche io decine di lamentele a Viserba, Miramare e in via Flaminia. Anche con antenne nuove e decoder ottimali, il problema persiste. Stiamo intervenendo a regolare i segnali. In alcune case siamo passati già tre volte». Dalla Provincia, arriva la rassegnazione dell’assessore alle telecomunicazioni Mario Galasso: «Siamo completamente impotenti. Le competenze sono tutte ministeriali e nessuno ci ha ancora risposto. Abbiamo tentato di procedere per vie legali, ma glia vvocati ci hanno detto che non potremo ottenere risarcimenti per i cittadini». Da Cna, il reponsabile provinciale impianti, Emiliano Bugli, lancia un appello: «Le pay-tv devono agire in modo sensato: ed aprire un ufficio apposito per conoscere da vicino ogni caso, evitando di far pagare agli abbonati un servizio che non può essere usufruito».