C’era grande euforia da parte della BBC nell’essersi ripresa, dopo tanto tempo, i diritti del circus poiché, a loro dire, la Formula 1 tornava a casa ovvero nella tv di stato del paese in cui è nata (l’Inghilterra).
La copertura offerta dalla BBC in questi tre anni è stata praticamente perfetta: nessuna pubblicità durante la diretta, ampio dopo-corsa, voci competenti come quella di Martin Brundle e David Coulthard a commentare. Inoltre le gare, particolarmente in questa stagione, ma saltuariamente anche nella passata, sono state spettacolari e combattute dall’inizio alla fine con i due piloti inglesi di punta – Hamilton e Button – spesso protagonisti.
Insomma, la BBC ha in mano una Formula 1 che meglio di così non potrebbe essere eppure ha deciso di lasciare a Sky i diritti per la diretta di tutti i gp dal 2012 al 2018 (la BBC trasmetterà soltanto la metà delle gare in calendario). Colpa della dura legge del mercato, si dirà. Vero, verissimo, è capitato così per i Mondiali di calcio, per le Olimpiadi ed è normale che succeda anche per l’automobilismo.
La BBC giustifica questa mossa sostenendo che era necessario fare un taglio visto il momento di forte crisi e facendo diventare i tifosi di Formula 1 le vittime sacrificali di tutto ciò. Quei tifosi che a Silverstone il mese scorso avevano invaso le tribune facendo registrare il tutto esaurito e dimostrando tutto il loro interesse e la loro passione verso questa competizione.