Il nuovo testo assicura dunque il rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità nel rispetto della dignità della persona. E` previsto inoltre un bilanciamento più equo delle trasmissioni di approfondimento informativo su tutte le tre reti generaliste in senso pluralistico. L`impianto generale del contratto è stato ampiamente rivisto, alla luce dell`evoluzione comportata dal digitale terrestre: il passaggio alla nuova tecnologia è infatti ritenuto parte fondamentale del nuovo testo, sia sotto il profilo dell`offerta sia dello sviluppo tecnologico. Sul fronte dell`offerta, più in particolare, il contratto amplia anche ai nuovi canali digitali il perimetro per la definizione dell`offerta predeterminata di “servizio pubblico”, con un incremento della quota minima al 70% rispetto al 65% del vecchio testo. Inoltre richiede alla Rai lo sviluppo di canali tematici specifici, tra cui due dedicati ai minori (che vengono maggiormente tutelati, insieme agli altri soggetti deboli, attraverso norme più stringenti) e uno all`audiovisivo, con possibilità di controlli più incisivi sull`effettivo rispetto degli obblighi di programmazione e investimento. Maggiore qualità della programmazione del servizio pubblico e l`impegno a evitare scene ed espressioni volgari, violente o di cattivo gusto sono tra i nuovi punti di rilievo a tutela dell`utente. E` previsto infine l`impegno di Rai di pubblicare sul proprio sito web i compensi di dipendenti e collaboratori, nonché ulteriori informazioni, eventualmente con un rinvio allo stesso sito web nei titoli di coda, sui costi della programmazione del servizio pubblico.
Quello firmato oggi al ministero dello Sviluppo economico “è il Contratto di servizio che ci porta nella nuova dimensione del digitale terrestre e che riconosce come Servizio pubblico tutti i 13 canali della Rai”. Lo dichiara in una nota il presidente della Rai, Paolo Garimberti. “Ci sono nuove norme – prosegue – che servono a consolidare il ruolo della Rai, come quella che ci chiede una superiore qualità nell’informazione improntata a pluralismo, completezza e obiettività”. “Con il Ministero – sottolinea Garimberti – abbiamo anche dato nuova forza alla Commissione Paritetica che dovrà occuparsi, oltre che dell’applicazione del contratto di Servizio, anche di valutare iniziative per contrastare l’evasione del canone. Un’evasione intollerabile, una piaga e un danno per tutti quei cittadini che coscientemente lo pagano e che potrebbero vederselo ridurre se si riuscisse a farlo pagare a tutti. Speriamo che con la fine del 2012 vi sia anche la fine dei ‘furbetti del canone'”.