Per poter prendere parte all’asta, infatti, la società di Silvio Berlusconi dovrà rinunciare alla conversione in frequenze televisive del Dvb-h, il canale ottenuto per la Tv via cellulare. Le frequenze assegnate a Mediaset per questa tecnologia, sono considerate di una qualità molto elevata e le norme consentono di trasformarle gratuitamente in banda televisiva. Diverso il discorso per la Rai. Il suo Dvb-h viaggia su Mhz qualitativamente meno adatti, dunque potrebbe decidere di prendere comunque parte alla gara per i 700 Mhz. Si vedrà. Quello che è certo è che la decisione all’interno del Consiglio dell’Authority non è stata assunta all’unanimità. Due commissari si sono astenuti. Si tratta di Antonio Martusciello, indicato all’interno del Consiglio del garante dal Pdl, e Antonio Petro, ex funzionario della Commissione Europea dove ha lavorato al fianco del commissario ai trasporti Antonio Tajani.
Fuori dai giochi principali Rai e Mediaset, si restringe la platea dei possibili contendenti alle frequenze più pregiate, quelle del secondo blocco. A questo potranno partecipare i nuovi entranti. La banda a disposizione è stata divisa in tre blocchi. I nuovi entranti e i piccoli operatori potranno concorrere per tutte le frequenze. Chi già dispone di due multiplex, come Rete A, potrà partecipare solo per due blocchi. Gli operatori integrati, in pratica Sky, potranno invece correre per un solo multiplex. Le licenze, per questo secondo blocco, dureranno venti anni.