Il testo dovrà poi essere notificato a Bruxelles, dal momento che pende ancora la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea contro l’Italia. Gli uffici dell’Autorità sono impegnati a chiudere la partita nel più breve tempo possibile, pur nei limiti di una materia particolarmente complessa. Il termine per l’assegnazione a pagamento delle frequenze, originariamente previsto nel decreto fiscale a fine agosto, era stato già superato nei fatti, dal momento che la nuova Agcom si è insediata soltanto il 27 luglio.
Di qui il ‘gentleman agreement’, raggiunto nelle scorse settimane tra gli uffici competenti dell’Agcom e quelli del ministero dello Sviluppo economico, per far decorrere i 120 giorni proprio da fine luglio, fissando così la nuova scadenza a fine novembre. Del resto, la ‘deadline’ fissata nella legge non era un termine tassativo e perciò non c’é stato bisogno di un provvedimento ad hoc per prorogarlo.