Non solo rose e fiori per la Juve campione d’Italia. Se sul fronte del mercato la dirigenza juventina sembra essere scatenata e pronta a soddisfare i desideri dei suoi tifosi, dal punto di vista della gestione dell’informazione potrebbero invece esserci alcuni problemi. Dobbiamo partire da una premessa doverosa: la televisione vive un momento di crisi assoluta, gli ascolti sono in continua diminuzione ed il passaggio al digitale terrestre ha creato non pochi problemi. Le criticità maggiori le hanno vissute le emittenti private locali delle regioni che sono passate per prime al Digitale Terrestre, vedi il Piemonte che è stata una vera e propria terra di esperimenti per i grandi gruppi lombardi. La Lombardia, terra per eccellenza di comunicazione radio-televisiva, ha colonizzato le emittenti piemontesi nel periodo precedente al passaggio dall’analogico al digitale, sperimentando qualsiasi tipo di errore tecnico possibile in modo da non ripeterli in terra madre. Rimane comunque il fatto che la crisi la sentono anche le grandi emittenti televisive ed i canali tematici del digitale terrestre.
L’epopea del canale zebrato Juventus Channel, infatti, inizia l’anno scorso quando tra la Rai e la Blind Turn – società che produceva i programmi del canale e di Roma Channel e che era rimasta coinvolta nel fallimento di Dahlia – si era aperto un contenzioso. Per qualche giorno vennero interrotte le trasmissioni, ma poi venne assegnata la gestione del campionato appena concluso alla Eta Beta Spa. Passano dunque 365 giorni e si arriva ad oggi, il giorno della vigilia della scadenza della gara a inviti indetta dalla Rai per riassegnare l’appalto per i prossimi quattro anni. Ed i sindacati lanciano l’allarme: che venga garantito il posto di lavoro dei dipendenti di Juventus Channel.
“SLC-CGIL si è attivata immediatamente presso Rai, attuale appaltante, affinché nel bando di appalto venga inserita la clausola di garanzia nei confronti del personale attualmente impiegato. Senza la clausola, si corre il grave rischio che i lavoratori, impegnati per anni nella valorizzazione della propria professionalità e nella crescita del canale suddetto, non vengano riassorbiti in toto, disperdendo così un faticoso patrimonio acquisito negli anni”. In poche parole la richiesta della Cgil è che nel bando appaltante venga inserita una clausola che garantisca il posto di lavoro per gli attuali dipendenti a prescindere da chi riceverà l’assegnazione. “Il canale appartiene alla società, ma la Rai che lo gestisce beneficia dei proventi degli abbonamenti e della pubblicità”, spiegano i sindacati puntando il dito sulla gara che dopo la vittoria non dovrebbe essere al ribasso.
Quesito: a prescindere dall’incasso della Rai e dalla gara al ribasso, non sarebbe giusto che la società spendesse qualche milione di euro in meno nell’acquisto di giocatori ed investisse invece nel canale per garantire in un momento di crisi il lavoro ai dipendenti di JuveChannel?