L’asta per le frequenze televisive finisce in un vicolo cieco. Lo scrive Repubblica, ricordando che la gara dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 1,5 miliardi di euro.
In risposta a un’interrogazione parlamentare, rende noto il quotidiano, il Ministero dello Sviluppo Economico ammette che non sono nella sua disponibilita’ una parte dei canali tv che vorrebbe vendere. In alcune Regioni, Rai ed emittenti locali occupano a pieno titolo alcune frequenze in vendita.
Problemi ci sono anche per le frequenze di altissimo pregio che il Governo Berlusconi, a settembre 2011, ha ceduto a Telecom I., Vodafone e Wind; operatori che ne devono entrare in possesso entro Capodanno, contratto alla mano.
In alcune Regioni il Governo non e’ riuscito a reimpossessarsi delle frequenze in banda 800 e ha lanciato un bando con lo scopo di trasferire le emittenti riluttanti dai canali di pregio verso altri meno efficienti, di cui dispone.