Marco Scajola si fa propugnatore in Regione di un interrogazione per chiedere, alla luce dell’iniziativa popolare promossa da alcuni Comuni della Valle Arroscia , l’intervento della Regione per tutelare quei territori, che sono molti in Liguria, dove con l’attivazione del digitale terrestre la Rai non si vede più ed ai quali vengono chiesti, dall’emittente nazionale stessa, finanziamenti aggiuntivi per installare nuovi ripetitori.
Scajola spiega: “Per questi cittadini oltre il danno anche la beffa. Non solo non riescono a guardare la televisione, ma ai Comuni viene richiesto un finanziamento aggiuntivo, nel caso specifico dei Comuni dell’entroterra della Valle Arroscia 100 mila euro, per installare nuovi ripetitori”. L’esponente del Pdl continua: “La situazione ha del paradossale. Già in passato avevo espresso le mie preoccupazioni in merito al passaggio al digitale terrestre, purtroppo queste sono diventate un fatto concreto con gravi disagi e disservizi per tanti cittadini e comuni soprattutto dell’entroterra”.
“La Regione – dice ancora il rappresentante del centro destra- si deve attivare soprattutto di fronte all’ennesima richiesta di denaro proveniente dall’emittente nazionale. La mobilitazione spontanea di tanti cittadini ed amministrazioni locali, che stanno raccogliendo centinaia di firme contro quest’atteggiamento vessatorio da parte della Rai, deve essere sostenuta. per questo con la mia interrogazione voglio portare la questione in Consiglio regionale”.
Marco Scajola fa sapere che con il suo documento, oltre ad aver chiesto l’intervento della Giunta per risolvere questa incresciosa vicenda, pretende di conoscere lo stato dell’arte rispetto al passaggio dall’analogico al digitale terrestre: “Mi risulta che in molte parti della Liguria la situazione non sia delle migliori. Voglio sapere nel dettaglio come si sta procedendo per garantire a tutti i cittadini liguri la possibilità, visto che pagano anche un salato canone la cui scadenza cade proprio in questi giorni, di guardare la televisione senza sopportare continui disservizi”.