Crisi economica e taglio delle frequenze dimezzano Videostar. L’emittente locale di Treviglio si appresterebbe a chiudere una delle due società che sono dietro il canale televisivo e a lasciare senza lavoro due giornalisti, una segretaria e un operatore. La decisione è stata comunicata ieri ai dipendenti. Da tempo la televisione nata a Casal Pusterlengo nel 1985 e trasferitasi a Treviglio nel 2000 quando è stata acquisita dalla famiglia Vaccariello, naviga in cattive acque. Come l’intero settore dell’emittenza locale è stata colpita dalla crisi che ha ridotto i budget pubblicitari.
A dicembre 2012 poi la gara per la riassegnazione delle frequenze ha regalato a Videostar un’amara sorpresa. Negli anni passati lo Stato ha fatto cassa vendendo alle compagnie telefoniche le frequenze televisive dal canale 61 al 69. In questo modo ha incassato 4 miliardi di euro. Quest’operazione però ha reso necessario rivedere il piano delle concessioni regione per regione, ridistribuendo i canali residui tra le emittenti in attività. Una gara con poca offerta e tanta domanda. A livello lombardo i canali erano 17 e le televisioni 60.
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