“Faccio nomi e cognomi di chi mi ha remato contro, con tanto di prove. Il mio sogno (o la mia velleità) era di garantire il pluralismo facendo rispettare a tutti le stesse regole. Volevo garantire la libertà d’informazione. Nel libro racconto del ‘sistema Rai’, di chi mi chiamava ‘dittatore’ o ‘censore’, di Michele Santoro (l’unica cosa che non rifarei è la telefonata in diretta ad ‘Annozero’, fatta il 27 gennaio 2011. In questo caso ho commesso un errore tecnico, perché chi sta in video vince sempre rispetto a chi sta in collegamento)”. E conclude dicendo: “Ho dedicato il mio libro semplicemente alla verità”.