Riuscivano a guardare Sky, Mediaset Premium e tutti principali canali di Pay Tv satellitari pagando canoni da 15 a 20 Euro a fronte di una spesa che, con gli abbonamenti regolari, sarebbe stata molto più consistente. La guardia di finanza di Bagheria, in provincia di Palermo, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Card Sharing’, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, ha scoperto un articolato sistema di frode, attraverso il quale un uomo riusciva a decodificare il segnale delle pay per view e a dirottarlo verso altri utenti, tramite internet.
Quando sono entrati all’interno del magazzino utilizzato dall’uomo, apparentemente adibito a ricovero di automezzi agricoli, e ubicato nel centro del paese, i finanzieri si sono imbattuti in un vero e proprio laboratorio tecnico, con numerosi pc, server e decoder, oltre a varie cards marchiate Sky e Mediaset Premium. Il sistema utilizzato per la frode era complesso: da un abbonamento iniziale regolarmente attivato, il segnale criptato veniva violato e decodificato, in modo tale da renderlo visibile in chiaro. Successivamente, tramite la rete internet, il segnale veniva trasmesso ai decoder utilizzato dai clienti, i quali potevano vedere l’intero pacchetto offerto dalle televisioni a pagamento.
I militari hanno perquisito le abitazioni di 55 utenti connessi al sistema e hanno trovato decoder collegati alla rete, da cui prelevavano il relativo segnale, criptato e trasmesso dall’organizzatore del sistema. Per risalire agli utilizzatori finali i militari hanno esaminato gli indirizzi Ip trovati all’interno del pc dell’uomo ritenuto la mente dell’organizzazione. A ogni indirizzo era collegato anche un nickname e da questi dati i finanzieri sono riusciti a risalire a persone fisiche. Il principale responsabile della truffa non operava da solo, ma era aiutato da un complice, che aveva il compito di individuare soggetti a cui intestare gli abbonamenti regolari, dai quali, poi, veniva prelevato e smistato il segnale satellitare: tutti ignari o, come è risultato in alcune circostanze, ben consapevoli e in stato di indigenza economica, a cui gli appartenenti all’organizzazione promettevano esigue somme di denaro in cambio della firma dei contratti di abbonamento.
Al pagamento dei canoni mensili delle pay Tv e di Sky, provvedevano direttamente i componenti del sodalizio, attraverso carte di credito prepagate intestate a persone ignare della truffa. Tutti i soggetti, sia i 55 utenti, sia i componenti dell’organizzatore del sistema sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria di Palermo per il reato di promozione e utilizzo per fini fraudolenti di apparati idonei alla decodificazione di trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato, punito con la reclusione fino a tre anni. Per il ‘procacciatore d’affari’ è scattata anche la denuncia per circonvenzione d’incapace, per avere falsamente intestato a un soggetto diversamente abile sia l’abbonamento che una prepagata. Nel corso dell’operazione sono stati nel complesso sequestrati 31 decoder, due modem, due computer, un server, 103 smart card riprogrammabili, 26 smart card Sky, 5 di Mediaset Premium e un 1 programmatore per smart card.