Poi con il via libera Agcom, il regolamento passera’ al vaglio di Bruxelles. In questo modo si potrebbe partire con l’asta, alla quale non potrebbero partecipare Rai e Mediaset, in primavera in concomitanza pero’ con le elezioni regionali e politiche. Tuttavia, l’argomento continua a scatenare polemiche tra i vari soggetti potenzialmente interessati.
Per Gina Nieri, influente membro del cda del gruppo tv di Cologno, la bozza del regolamento “e’ un guazzabuglio irrisolubile”. Nieri da’ un “giudizio totalmente negativo” al documento e auspica che lo stesso venga poi modificato. “Da un’asta impostata cosi’”, ha dichiarato Nieri alla tavola rotonda con la nuova Agcom, “non verranno ne’ i miliardi ipotizzati, ne’ lo sviluppo del settore”. Per il consigliere di Mediaset “bisogna smetterla di indicare le frequenze come un elemento dirimente per il pluralismo: con l’avvento della tv digitale le infrastrutture non c’entrano piu’ niente”. Viceversa, “se obiettivo di un’asta di questo tipo e’ aumentare il livello di concorrenza” e’ il senso del ragionamento della Nieri, “ci si scontra con una fitta serie di paletti che certo non favoriscono gli operatori in grado di fare investimenti importanti”.