Analizzando il consensus di mercato emerge infatti che il primo network televisivo privato d’Italia e Spagna dovrebbe registrare di profitti per soli 38 milioni. Un risultato di poco superiore a quello stimato per la casa editrice di La Repubblica e L’Espresso (32,6 milioni). Addirittura, se si seguono le previsioni di Mediobanca Securities, l’utile si potrebbe abbassare a 20,4 milioni dai 55,3 milioni delle stime precedenti. Un risultato inferiore a quanto realizzato a fine settembre dall’Espresso (26,4 milioni) o da Ei Towers (20,9 milioni), la societa’ che gestisce le torri di trasmissione controllata da Mediaset. Brutti segnali, insomma, per la famiglia Berlusconi, per gli investitori e per il mercato, che ora attende i vertici aziendali alla prova dei numeri. A fine giugno l’utile netto di Mediaset si era attestato a 43,1 milioni (-74,5% rispetto alla prima meta’ del 2011). Quindi e’ evidente che il business e’ peggiorato nel terzo trimestre. Almeno questo indicano le previsioni elaborate dalle case d’affari, che per il periodo luglio-settembre ipotizzano una perdita di 53 milioni a fronte dei 2,2 milioni di profitti dello stesso periodo del 2011.
A pesare sui conti del periodo, e piu’ in generale dei nove mesi, concorrono alcuni elementi chiave: le non brillanti performance in termini di ascolti (a settembre lo share medio dei canali Mediaset si e’ attestato al 33,46% contro il 37,14% della Rai), la crisi della raccolta pubblicitaria in Italia e in Spagna e il risultato negativo di Premium, la pay-tv digitale. E pensare che solo due anni fa il Biscione aveva chiuso il bilancio con un utile di 352 milioni e nell’anno dei record, il 2007, i profitti avevano superato il mezzo miliardo.