Non sarà stata di pertinenza delle forze dell’ordine molisane e costiere, ma l’intervento forzoso eseguito qualche settimana fa poco più in là del confine tra Puglia e Molise in territorio dauno è servito per dare più respiro alle frequenze del digitale terrestre delle nostre emittenti regionali e dei canali nazionali che ne rimanevano ostacolati dalla diffusione di un segnale non autorizzato in quelle postazioni.
Insomma, al di là del gap a cui il Basso Molise è costretto per via della sua allocazione geografica, anche il comportamento selvaggio di emittenti pugliesi, del barese per intenderci, al limite della pirateria, incidevano negativamente sulla qualità del segnale che arrivava sulle nostre antenne.
Dopo numerosi solleciti, diramati dal ministero delle Comunicazioni e altrettante risposte disattese, si è deciso di agire in modo coattivo e sono stati messi i sigilli alle postazioni ritenute irregolari, con tanto di decreto del giudice che autorizzava lo sfondamento dei gabbiotti e il taglio dei cavi elettrici che alimentavano la trasmissione.