Da quando si è passati al digitale terrestre spegnendo i ripetitori analogici, in gergo lo switch off, infinite le proteste di cittadini e amministratori locali che si sono trovati a non poter più vedere i canali nazionali e regionali in tv. Lo scorso anno il presidente Corecom, l’ex giornalista Rai Bruno Geraci, aveva fatto partire un primo monitoraggio, ora la nuova indagine. Le lettere con le domande hanno già raggiunto anche le sedi delle Comunità montane biellesi.
La valle che forse vive la situazione peggiore è quella del Cervo. «Me lo lasci dire: il digitale terrestre è uno schifo – insorge il presidente della Comunità montana, nonché sindaco di San Paolo, Maurizio Piatti -. Siamo esasperati. L’alta valle vede la tv a intermittenza. Inoltre come Comunità montana abbiamo dovuto intervenire, in parte di tasca nostra, a realizzare degli adeguamenti sui due ripetitori di Riabella e Quittengo, senza però ottenere miglioramenti». Nella bassa valle, Tollegno e Pralungo, ancora nei giorni scorsi molti cittadini esasperati hanno scritto e telefonato al giornale. «Sa cosa dicono i tecnici? Che si dovrebbe installare il satellitare. Tradotto: altri costi e nuove complicazioni».
Migliore la situazione nelle valli Sessera e Mosso. Lo conferma la presidente della Comunità montana, Paola Vercellotti: «Dopo essere intervenuti sui ripetitori di Campore e di Monte Orfano, sopra Crevacuore, i canali Rai non danno quasi più nessun problema. Resta critica invece la ricezione dei canali Mediaset». La tv si vede a «macchia di leopardo» anche in Valle Elvo, dove comunque non si registrano le forti criticità di altre zone.