Trentanove persone sono indagate per truffa informatica e violazione della normativa del diritto d’autore, a seguito di un’operazione di contrasto alla pirateria informatica ai danni soprattutto di Mediaset e Sky e Nagravision,fornitore dei sistemi di sicurezza Mediaset, eseguita dalla Polizia delle Comunicazioni. Gli indagati, 28 residenti nel Lazio, 7 in Sicilia, 3 in Piemonte, 1 in Emilia Romagna, sono tutti professionisti, titolari di esercizi commerciali ed aziende, operatori del settore. Il sistema di accesso condizionato e’ stato negli ultimi tempi oggetto di violazioni attraverso una procedura (denominata comunemente card-sharing) che consente la condivisione illecita tra piu’ soggetti del segnale legittimamente destinato ad un solo utente che paga il vero corrispettivo al distributore.
In particolare, gli indagati avrebbero dunque utilizzato strumentazioni idonee e software, violando i sistemi di decodifica dei prodotti televisivi delle tv a pagamento fra le quali appunto Sky e Mediaset, distribuendo poi attraverso internet, i codici di accesso per la visione abusiva agli utenti della rete interessati al servizio che a loro volta, pagavano cifre piu’basse rispetto al canone legittimo ma direttamente ai truffatori. Esistono in rete numerosi siti che pubblicizzano infatti la fornitura a pagamento di servizi di card-sharing, rendendo abusivamente fruibili ai propri clienti contenuti audiovisivi ad accesso limitato. In particolare, i gestori di questi spazi web offrono veri e propri pacchetti di “abbonamento parallelo” ai segnali televisivi a pagamento, commercializzando software appositamente configurati per ricevere dal server “pirata” le chiavi di decriptazione. In alcuni casi, in alternativa al solo software, vengono venduti decoder gia’ configurati per consentire la visione dei programmi ad accesso condizionato (in particolare eventi sportivi, reality show, cinema in HD) per un periodo temporale predefinito e variabile.
Le perquisizioni della Polizia hanno consentito di sequestrare materiale informatico e cartaceo, che ha fornito importanti riscontri alle ipotesi di reato consentendo di ricostruire i tasselli di un sistema piramidale con ramificazioni internazionali, in particolare in Svizzera e Germania. L’indagine si colloca come la prima risposta delle forze dell’ordine ad un fenomeno delittuoso ancora in fase di evoluzione, e come segnale di allerta per la collettivita’.