Nessun segnale. Quante volte negli ultimi mesi i cittadini hanno visualizzato questo laconico messaggio sullo schermo nero del proprio televisore. Un disservizio che prosegue da tempo. Da quando cioè nella provincia di Barletta-Andria-Trani è partita la rivoluzione del digitale terrestre il 24 maggio scorso. Una rivoluzione che – almeno sino a questo momento – si è tradotta nella impossibilità di vedere i canali Rai, i canali Mediaset e le tv locali. Va meglio per chi dispone di Tv a pagamento. Canali che saltano, digitale a singhiozzo, ricezione a giorni alterni: ecco i maggiori disagi segnalati dai cittadini al «Pronto Gazzetta». Sulla questione è intervenuto pure il gruppo consiliare di Forza Minervino che dalla sua pagina Facebook riassume la situazione.
«In Consiglio comunale – scrive il gruppo consiliare Forza Minervino – abbiamo chiesto al sindaco Rino Superbo aggiornamenti sulla raccolta firme per i disservizi del digitale terrestre. Inoltre, abbiamo sollecitato una formale diffida al Ministero e alla Rai per possibile interruzione di pubblico servizio. Riteniamo che l’amministrazione comunale debba riservarsi la possibilità di costituirsi parte civile in rappresentanza dei propri cittadini contribuenti e titolari di abbonamento Rai per il risarcimento di danni derivanti da tutti i disservizi passati e futuri. Il problema ha ormai assunto una rilevanza anche sociale non trascurabile».
Dopo l’intervento del sindaco Superbo che annunciava di aver ha inviato una nota di diffida al Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, alle sedi nazionale e regionale della Rai, all’Autorità per le Garanzie delle comunicazioni, al Corecom e all’Istituto pugliese per il Consumo, Forza Minervino spiega: «la nostra sollecitazione ha sortito gli effetti sperati. Il Sindaco Superbo ha informato i cittadini di aver diffidato il Ministero e la Rai». E ancora: «Continueremo – si legge nel post su Facebook di Forza Minervino – a monitorare la situazione invitando il Comune a costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni passati e futuri subiti dai cittadini. Intanto, ricordiamo a tutti i cittadini che hanno firmato la petizione che se, decorso il termine di 90 giorni dalla notifica dell’atto di diffida con le firme dei cittadini, la Rai non provvede o provvede solo parzialmente ad eliminare la situazione denunciata, è proponibile un successivo ricorso al Tribunale amministrativo regionale competente entro un anno».