Mercoledì scorso i tecnici di Rai Way, insieme all’ingegner Matteo Tibberio, capo della struttura tecnica in Puglia, sono arrivati a Cerignola per capire cosa sta succedendo, il perchè della scomparsa del segnale in particolare nelle ore serali, in modo da predisporre conseguentemente gli interventi necessari a risolvere una volta per tutte il problema.
Le attività tecnico-ricognitive effettuate non hanno riscontrato nessuna anomalia.
Sono state monitorate diverse zone della città, da Piazza Santa Barbara a via Monviso, da Piazza Tortora a via Melfi e viale di Ponente, fino ad alcune vie di quartieri come le Fornaci e San Matteo. La qualità della ricezione del segnale, insomma, pare essere migliorata.
“Prendiamo atto dell’intervento dei tecnici della Rai, da noi più volte sollecitati a fare qualcosa – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Rosario Spione -. Il punto, però, è che non si è ancora giunti ad una individuazione certa delle cause dei tanti inconvenienti. Si va avanti per supposizioni. Quel che è certo è che da mesi si verifica sistematicamente una interruzione di pubblico servizio, tanto più grave in considerazione dell’obbligo per tutti i cittadini di pagare un canone annuale”.
Nei prossimi giorni si riunirà a Bari il Comitato regionale per le comunicazioni per verificare l’effettivo grado di efficienza del digitale in Puglia, una delle regioni italiane che ha avuto ed ha più problemi da questo punto di vista. “Abbiamo già chiesto di poter partecipare a questo incontro – dice Spione -. Visti tutti i problemi verificatisi, penso che i comuni abbiano tutto il diritto di fare sentire la loro voce”.
A giugno le televisioni, a Cerignola, cosi come in altri centri della Capitanata, esalavano l’ultimo respiro durante o poco prima l’esecuzione dell’Inno di Mameli che precedeva l’inizio delle partite degli Azzurri, lasciando sgomenti tutti e dando fiato ad assortite ed indimenticabili imprecazioni dialettali, da Corso Scuola Agraria a via Stella. Idem in occasione delle Olimpiadi londinesi, ma il calvario dell’etere ha toccato indistintamente tutti i pezzi dei palinsesti Rai.
Il 21 giugno l’Amministrazione Comunale aveva inviato una lettera di diffida a Rai e Ministero dello Sviluppo Economico. Due giorni dopo, 23 giugno, tecnici del ministero erano arrivati a Cerignola per effettuare accertamenti radioelettrici, “senza evidenziare interferenze o disturbi in atto tali da pregiudicare la qualità del segnale della concessionaria pubblica”, come recita la risposta scritta del 26 giugno.
In quegli stessi giorni l’assessore Spione chiedeva di attivare un presidio operativo con l’utilizzo di personale e mezzi qualificati. Richiesta accolta: il 27 e il 28 giugno i tecnici erano tornati a Cerignola per nuovi accertamenti, alla luce dei quali, il 12 luglio, il Dipartimento per le comunicazioni poteva affermare: “Nessun disturbo è stato evidenziato. Si riconferma quanto detto nella precedente relazione, cioè che la cattiva ricezione è dovuta in vari casi a impianti realizzati non a regola d’arte”.
Il 10 agosto l’Amministrazione scriveva ancora alle controparti, per comunicare che in buona sostanza nulla era cambiato, che la Rai era sempre più un miraggio per molti cittadini, reclamando un intervento urgente e paventando la possibilità di “una class action finalizzata ad una azione risarcitoria degli utenti discriminati”. Dopo un mese, il 12 settembre, l’intervento sopra citato dei tecnici di Rai Way, nella speranza che termini questo ping pong.