“Il punto non e’ vendere uno, due o tre canali Rai. Prima di vendere bisognera’ risolvere i conflitti d’interesse e le leggi anti-trust. Per troppi anni la Rai e’ rimasta nelle mani dei partiti, lottizzata per il loro tornaconto. Eppure il contratto di servizio corrisponde a principi dettati dalla Carta costituzionale. Primo fra tutti la garanzia del pluralismo. Senza fare prima quello che le dicevo non ha senso parlare del resto”.
Lo afferma in un’intervista al Messaggero, Roberto Fico del Movimento 5 Stelle, Presidente in pectore della Commissione di Vigilanza Rai. “Sogno in una Rai risanata – aggiunge – l’esenzione del canone per le fasce piu’ deboli e per tutti gli altri un canone piu’ equilibrato a seconda delle fasce di reddito”. Secondo Fico, “il problema non sono i 13.000 dipendenti ma i 200 milioni di debiti”. Sugli spot dice che “canone piu’ pubblicita’ non ha senso. Prima via l’uno, poi l’altra. Non vedo in una tv diffusa perche’ si debba pagare e poi subire uno spot pubblicitario”.
In un’altra intervista al Corriere della Sera, Fico annuncia che “bisogna costruire un progetto di governance diretta, togliamo le mani della politica dalla tv pubblica. Proporremo la creazione di un Consiglio degli Audiovisivi che nominera’ i rappresentanti in Cda”, conclude.