Sabato 24 Settembre dalle ore 14:30, dinanzi la sede di Telejato, in Via F. Crispi 33 a Partitico (PA), ci sarà un sit-in popolare per la costituzione del Comitato “Siamo tutti Telejato”.
Già sono tantissime le associazioni e le organizzazioni che stanno aderendo. Il Comitato vuol esser solidale alla redazione dopo l’ennesimo atto intimidatorio che ha visto i muri della città imbrattati con il seguente messaggio “W la mafia, Pino Telejato sei lo schifo della terra”.
Noi rispondiamo dicendo “W la Sicilia, Siamo tutti Telejato”, ma non finisce qui, infatti, sarà anche il lancio di una battaglia contro la nuova normativa sul digitale terrestre, che porterà alla chiusura di tantissime tv locali come Telejato. Per questo ci sarà un tavolo tematico sulla libertà d’informazione a cui siederanno molti giornalisti. Durante la giornata ci sarà un volantinaggio per sensibilizzare i cittadini partinicesi. Tutti devono capire che Telejato non è solo Pino e
non è solo la redazione, ma che è di tutti coloro i quali credono nella libertà d’informazione e nella libertà di esprimere il proprio pensiero. Invitiamo tutti ad esser presenti a difesa dei nostri diritti ma anche perchè chiudere Telejato significa anche abbandonare Pino e la sua famiglia alla vendetta mafiosa.
Con la Legge Finanziaria 2011 (articoli 8,9,10) sono state di fatto abolite le televisioni comunitarie (250 in tutta Italia) e il Ministero dello sviluppo economico si è riservato il diritto di assegnare, a pagamento, tutte le lunghezze d’onda del digitale terrestre, eccetto che per le tre reti RAI, per La 7, per Sky e per la telefonia mobile, le cui frequenze sono state assegnate senza pagamenti. Berlusconi si è fatto l’ennesimo regalo ed ha stabilito anche il controllo governativo su tutte le emittenti del territorio nazionale. a Le altre utenze saranno assegnate dietro esborso di ingenti somme di denaro, attraverso graduatorie regionali formulate sul numero dei dipendenti e sulle proprietà immobili. E’ la fine quindi del volontariato anche in questo campo. Il tutto naturalmente con il silenzio tombale e il disinteresse dei partiti politici del centro sinistra.
Di fatto pertanto Telejato è già formalmente chiusa, la banda su cui trasmette è stata venduta alle agenzie di telefonia mobile e le sue residue speranze di sopravvivenza sono assegnate alla possibilità di aggregarsi, non si sa per quale importo, ad una delle cinque bande di cui potranno disporre le emittenti che otterranno l’assegnazione della frequenza. Se si voleva chiudere la bocca ad ogni voce di dissenso non si poteva far di meglio. Prima che si arrivi alla chiusura coatta o a provvedimenti penali e pecuniari , è il momento di stringersi attorno a Telejato per salvare questa voce unica nel documentare le battaglie civili del nostro territorio.