Lo studio prende in esame la campagna elettorale online di 84 candidati sindaco in 4 capoluoghi di regione (Palermo, Genova, Catanzaro, L’Aquila) e in 5 capoluoghi di provincia con più di 100 mila abitanti (Verona, Taranto, Parma, Monza, Piacenza), concentrandosi, in un arco temporale di quattro settimane, sulla diffusione dei principali strumenti di comunicazione in rete e la popolarità dei candidati su Facebook, Youtube, Twitter, Flickr, FourSquare e Google+.
Secondo i dati della ricerca – anticipati da Sky.it (http://tg24.sky.it/tg24/
A un’analisi puramente quantitativa, si aggiungono quattro approfondimenti qualitativi su altrettante città, condotti con cadenza settimanale e dedicati all’interazione fra candidati e cittadini sui profili ufficiali di Twitter. In questo caso, la ricerca evidenzia come, a parte alcune eccezioni, il potenziale di comunicazione politica del “microblogging” non sia sfruttato appieno. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, si tratta di una presenza simbolica, priva di una reale interazione con i cittadini/elettori.
Nelle città già prese in considerazione, alla data della rilevazione solo tre candidati hanno un seguito che supera i mille follower e per la maggior parte di loro l’utilizzo di Twitter “sembra essere molto limitato e sporadico, soprattutto se lo si confronta all’utilizzo di Facebook”.L’impressione, secondo la ricerca, è che Twitter “non venga sfruttato dai candidati sindaco come strumento di comunicazione orizzontale con i cittadini, ma per promuovere iniziative o per segnalare la loro presenza su altri media”.
Le prime due città raccontate attraverso Twitter sono state L’Aquila (7-13 aprile) e Verona (14-20 aprile). I prossimi due appuntamenti saranno dedicati a Genova (21-27 aprile) e Palermo (28 aprile-4 maggio).