La crisi del mercato editoriale italiano, scrive MF, e’ tutta in questo dato. A fine giugno, secondo i dati diffusi ieri da Nielsen Media Research, la spesa delle aziende in advertising e’ calata a 4,123 miliardi (-9.7% rispetto al primo semestre dello scorso anno) portando la proiezione su base annua a 8,2 miliardi. Dal crollo della spesa per spot non e’ immune anche la tv. Complessivamente sono stati destinati a questo mezzo di comunicazione 2,27 miliardi (-9.5%, ossia 238 milioni in meno di spesa). Hanno sofferto i big, Mediaset e Rai che hanno perso quote di mercato a favore di La7 e, soprattutto, di Sky Italia. Nello specifico, secondo le elaborazioni effettuate da MF-Milano Finanza, il gruppo tv di Cologno Monzese avrebbe raccolto poco meno di 1,4 miliardi (l’11,8% in meno rispetto al giugno 2011 che equivale a circa 187 milioni persi in un anno). Eppure, la quota di mercato televisivo del Biscione e’ rimasta abbondantemente sopra il 60%, esattamente al 61,4%. Peggio e’ andata alla Rai. La tv di Stato (che sta riorganizzando la Sipra con l’uscita del dg Aldo Reali sostituito da Lorenza Lei) ha raccolto solo 512 milioni, il 14,6% in meno (88 milioni) di un anno fa, con calo della quota relativa di mercato al 22,6%.
E se i due principali broadcaster perdono terreno, migliorano le posizioni il terzo incomodo del digitale, La7, e la pay tv satellitare, ossia Sky Italia. L’emittente (in vendita) del gruppo TiMedia ha incamerato spot per 105 milioni (+15%) per una quota di mercato salita al 4,63%. Mentre il network di Rupert Murdoch e’ balzato sopra la soglia dei 200 milioni – 204 milioni (+10,6%) – per una quota di mercato del 8,98%. Tra gli altri media si segnala il brusco calo dei cinema (15,5 milioni, -21.9%), delle affissioni (53,1 milioni, -14,2%) e della radio (215 milioni, -5,5%). Continua invece, seppure con tassi di crescita piu’ ridotti, la marcia di internet: 342,7 milioni (+11,2%).