“L’asta per le frequenze analogiche liberate dal passaggio al digitale terrestre ha superato ormai ogni aspettativa con offerte che negli ultimi giorni hanno raggiunto un valore superiore ai tre miliardi di euro. Una parte di queste risorse, una volta terminata l’asta, potrebbero essere messe a disposizione delle Regioni per recuperare il miliardo e mezzo di euro di tagli al trasporto pubblico locale, messo in ginocchio dalla Manovra recentemente approvata. Ci pare, inoltre, francamente incomprensibile la ragione che impedisce al Governo di mettere all’asta anche le frequenze per il digitale terrestre che potrebbero garantire ulteriori risorse per correggere l’iniquità dei tagli selvaggi imposti agli enti locali, con misure per la crescita di un Paese abbandonato a se stesso”. A proporlo è il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, commentando le indiscrezioni sulle intenzioni del Governo di utilizzare i proventi dell’asta per le frequenze Tlc nel prossimo Decreto Sviluppo.
“La Manovra economica approvata la scorsa settimana ha inferto ferite profonde al Tpl – ricorda Meta – scatenando l’ira dei Governatori nei confronti del Governo. Parliamo di risorse pari al 75% in meno di quelle necessarie a garantire il servizio pubblico per milioni di pendolari. Risorse che potrebbero scongiurare – sottolinea Meta – con nuove commesse per autobus più moderni e sicuri, anche la chiusura di aziende italiane come la Irisbus che la Fiat ha deciso di dismettere. Il Paese si trova di fronte ad una grave emergenza che metterà a rischio la coesione sociale. L’asta per le frequenze Tlc sta andando meglio di quanto si pensasse l’anno scorso ed una sorpresa simile potrebbe esserci se si mettessero all’asta – conclude l’esponente democratico – anche le frequenze per le Tv in digitale che il Governo si ostina ad assegnare con una procedura senza introiti per lo Stato”.