Ti Media sarà sempre più una società di infrastrutture, dopo la vendita de La7 è destinata ad uscire dalla tv, vendendo anche la partecipazione del 51% in Mtv che le è rimasto in pancia e riposizionando il suo core business e tornare a crescere.
La società va però prima messa in sicurezza e anche se la legge le dà un anno di tempo è ipotizzabile che una soluzione venga trovata prima dell’estate. I soci hanno approvato il bilancio e deciso di rimandare le decisioni sul ‘2446′, ovvero la ricostituzione del capitale dopo che le perdite hanno ridotto il patrimonio netto a 3,5 milioni di euro e non sono mancate le critiche alla vendita dell’emittente televisiva a Urbano Cairo ma il presidente Severino Salvemini ha tagliato corto ripetendo che non c’erano alternative, bisognava vendere e vendere in fretta. Non c’era tempo per approfondire un’offerta “generica e non vincolante come quella di Diego Della Valle” e l’unica concreta offerta alternativa a quella di Cairo era quella di Clessidra. Nella scelta finale “ha pesato anche la difficoltà di dare una valutazione attualizzata alle infrastrutture (i multiplex, ndr) nella convinzione che siano un asset importante per il futuro” ha sottolineato il presidente Severino Salvemini.
Ora “dovremo procedere a una ripatrimonializzazione – ha confermato a conclusione dell’assemblea – ma le scelte sono tante, non necessariamente avverrà attraverso un aumento di capitale. Il tema – ha precisato – non è stato affrontato”.
Salvemini ha puntato lo sguardo sul futuro del gruppo. “Il futuro di Ti Media sarà sempre più concentrato su rete, infrastrutture e multiplex, immaginando una strategia di crescita e redditività” in un’attività che ha meno visibilità rispetto alla tv “ma che la società sa fare meglio”. “Non c’é interesse a restare nella televisione, soprattutto con un asset al 50% – ha detto Salvemini rispondendo ai soci in assemblea – stiamo cercando di valorizzare al massimo Mtv”, innanzitutto riposizionandola come tv più generalista, anche se sempre focalizzata su un target giovane e poi “nel medio lungo termine andrà via”.