Telecom stringe sulla vendita di Ti Media, le consultazioni proseguono serrate e andranno avanti fino al 7 quando il cda dovrà prendere una decisione definitiva e scegliere tra l’offerta di Clessidra e quella di Cairo Communication. Si apre una settimana calda per il gruppo che oltre al processo di valorizzazione della controllata editoriale ha in agenda anche l’approvazione dei conti e l’aggiornamento del piano.
Apre la maratona di cda il board di Tim Participacoes, che il 5 febbraio (dopo la chiusura del Bovespa e di Wall Street) annuncerà i risultati che poi il direttore generale per l’America Latina di Telecom, Andrea Mangoni, presenterà mercoledì alla comunità finanziaria. Giovedì mattina i consiglieri di Ti Media esamineranno prima di tutto i risultati preliminari del quarto trimestre e, nelle attese, la riunione dovrebbe rimanere aperta apettando le decisioni della capogruppo sul processo di cessione. Anche sul tavolo del cda di Telecom ci saranno i risultati finanziari preliminari e l’aggiornamento del piano per il triennio 2013-2015.
In quest’orizzonte la cessione di Ti Media, da tempo definita ‘no-core’ potrà dare un’indicazione del futuro immaginato per il gruppo dal presidente esecutivo Franco Bernabé, dall’ad Marco Patuano e dal direttore finanziario Piergiorgio Peluso.
Se verrà accettata la proposta di Urbano Cairo La7 e La7D cambieranno editore mentre i multiplex rimarrebbero ancora a Telecom. Se sarà invece Clessidra ad aggiudicarsi l’intera società il progetto sarà quello, nell’orizzonte a medio termine tipico dei fondi, di portare La7 a break even in 3 anni e poi valorizzarla. Sul valore dell’offerta fino ad oggi solo indiscrezioni di stampa. Considerando i debiti che gravano su Ti Media sarebbe simbolica quella di Cairo per gli asset televisivi e arriverebbe a 350 milioni di euro quella del fondo di private equity sull’intera società, compresa Ti Media Broadcasting. Entrambi i pretendenti avrebbero chiesto un contributo a Telecom, un ‘vendor loan’ per il rilancio della società che, secondo indiscrezioni di stampa potrebbe essere di 100 milioni di euro.