“Un atto di straordinaria gravità, inaccettabile per un imprenditore che voglia definirsi tale, e che come tale non può assolutamente sottrarsi al confronto con le istituzioni e le parti sociali”. Questo è il duro giudizio con cui l’Associazione Stampa Toscana, sindacato unitario dei giornalisti toscani, commenta la decisione da parte della proprietà di Teletirreno di procedere a 36 licenziamenti individuali, tra giornalisti, tecnici e amministratori, senza in precedenza sedersi ad alcun tavolo di trattativa.
L’Associazione Stampa Toscana è al fianco dei colleghi e si è già attivata per chiedere un incontro urgente con l’assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini. Stigmatizza il comportamento dell’editore Piero Barbagli, peraltro non nuovo negli anni a iniziative editoriali discutibili e segnate da mancanza di rispetto per un livello dignitoso di relazioni sindacali, chiedendogli di non sottrarsi al confronto, così come sembra emergere da notizie di stampa di questa mattina.
Chiede alla Regione Toscana e a tutte le istituzioni di essere particolarmente vigili in questa fase di passaggio al digitale terrestre, in particolare perché i contributi pubblici non siano assegnati senza una attenta valutazione del rispetto dei contratti e delle relazioni sindacali. Al direttore Giancarlo Capecchi chiede delucidazioni, al di là del rammarico espresso sui giornali di oggi, per capire come il licenziamento di tutti i dipendenti si concili con la volontà di non interrompere le trasmissioni.