Sarà un salto nel buio. E non è un modo di dire. Le voci sempre più insistenti del passaggio anticipato dalla televisione analogica a quella digitale in Toscana, ora, sembra, possibile per l’ultimo trimestre dell’anno anziché entro il giugno 2012, ha provocato non pochi mugugni in città a causa di una situazione che già adesso non è ideale.
Se davvero la nuova televisione digitale comincerà a funzionare dopo le vacanze, quindi più o meno con l’attuale sistema di ripetitori che non potrà essere potenziato, è possibile che migliaia di famiglie abbiano problemi a vedere i canali tradizionali, dalla Rai a Mediaset fino a La 7, e quelli nuovi (ad esempio Boing che trasmette programmi per ragazzi).
La conferma arriva da chi lavora sul campo, ovvero gli antennisti di Cna e Confartigianato che non a caso consigliano di fare verifiche e controlli prima possibile. Prato ha un problema storico per la ricezione dei canali: i monti della Calvana.
Nella zona nord della città e soprattutto in vallata servono ripetitori locali per vedere la Rai e le emittenti private, ma con il nuovo sistema digitale, visto che ancora non è chiaro come verrà diffuso il segnale, è possibile che tutto debba essere ripensato: «Al buio non resterà nessun televisore, ma c’è la possibilità che migliaia di famiglie e tanti condimini abbiano problemi, questo sì», annuncia fin da ora Enzo Tanzi, presidente degli antennisti di Confartigianato.
Considerato che ci sono problemi di ricezione per l’analogico e che il segnale del digitale terrestre dovrebbe correre via etere usando gli stessi quattro ripetitori attuali (monte Secchieta, monte Serra, Montalbano e monte Morello), la mappa del rischio è presto fatta: tutta la valbisenzio, in particolare Vernio e Cantagallo, la zona nord della città, soprattutto Figline e Le Sacca, e quella nord-est, da viale Borgovalsugana ad un tratto di via Firenze, compresi Il Rosi e la Macine.
Non avranno problemi invece i residenti della zona sud del territorio, che al momento sembrano i più «privilegiati» anche se a Tavola e Seano ci potrebbe essere qualche problema in più.
Non sono previsti grattacapi particolari nemmeno nelle altre aree (est, ovest e centro). Fin qui la ricezione, ma c’è anche il problema della distribuzione: «Quando il segnale arriva, deve essere inviato ad ogni televisore e anche in questo passaggio potrebbero nascere delle difficoltà. Per questo chi non vede bene già ora, forse farebbe meglio a far controllare tutto il sistema per tempo — consiglia Massimo Spinelli, presidente degli antennisti di Cna — Non è detto che si debba intervenire, ma almeno si può capire a che punto siamo. Con il digitale qualche situazione difficile si potrebbe anche risolvere, ma temo che non sarà la regola». Secondo gli antennisti a soffrire saranno soprattutto i condomini, perché gli impianti di distribuzione del segnale potrebbero essere troppo vecchi e dunque poco adatti alla rivoluzione digitale: «E’ un problema di centraline e di cavi prima ancora che di televisori — aggiunge Tanci — Forse conviene davvero fare controlli, perché se il passaggio al digitale terrestre dovesse essere anticipato, credo che il lavoro non ci mancherà».
Che cosa bisogna fare, in concreto, se il segnale arriva? Chi ha un televisore di ultima generazione, con il digitale terrestre già integrato, dovrà semplicemente attendere la sintonizzazione dei canali, potrà usare lo stesso telecomando e non dovrà spendere un euro; chi ha una tv più vecchia dovrà invece acquistare un decoder per il digitale terrestre, che costa dai 30 ai 120 euro, dipende se si vogliono vedere solo i canali in chiaro o anche quelli a pagamento, collegarlo alla televisione e usare due telecomandi. Chi non riceve il segnale dovrà utilizzare una parabola satellitare.A quel punto potrà fare l’abbonamento ad una emittente privata oppure acquistare il decoder di Tv Sat che consente di vedere, gratis, una trentina di canali in chiaro fra i quali Rai e Mediaset.
Fonte: La Nazione