”Ritengo – spiega Ciucchi – che il finanziamento a sostegno degli investimenti che le emittenti locali dovranno effettuare nei prossimi mesi sia troppo esiguo e ancorato a criteri non congrui. Ritengo, inoltre, che sul tema si siano accumulati ritardi che occorre colmare con decisione, costituendo una task force che coordini l’insieme delle azioni necessarie ad assicurare alle famiglie toscane minori disagi possibili ed accompagnare il settore in un periodo particolarmente difficile. Deve essere la Giunta regionale ad occuparsi in prima persona di tutte le questioni aperte senza delegare ad altri soggetti, istituzionali o meno, la possibilita’ di stabilire priorita’ e allocazione di risorse”.
Secondo Ciucchi infatti, il tema della prossima transizione del sistema televisivo locale (e nazionale in area toscana) alla tecnologia digitale e’ solo uno di quelli da affrontare con decisione nelle prossime settimane e mesi.
Gia’ nel corso del dibattito sul Piano regionale di sviluppo, il consigliere regionale socialista aveva posto l’accento sulla necessita’ di guardare con attenzione nella direzione del comparto comunicazione, dei servizi innovativi e degli investimenti nella ”banda larga” per una prospettiva di sviluppo dell’economia regionale.
”Oggi – argomenta Ciucchi – affrontiamo un tema che non dobbiamo derubricare ad emergenza ma deve costringerci a riflettere sull’insieme delle cose da fare. Pur essendo la comunicazione materia concorrente, la Regione non ha elaborato normative proprie. Non basta invocare o concepire interventi attraverso la lente dei diritti individuali a disporre del segnale televisivo o della connessione internet veloce. Non e’ solo il tema del digital divide che puo’ guidare l’azione pubblica ma la cognizione della strategicita’ per l’intero sviluppo dell’economia e della societa’ di questo comparto”.
Per Ciucchi, infine, occorre mettere in campo molteplici azioni diverse. Nell’immediato, conclude, ”penso ad una legge di settore che sostenga in modo strutturale l’informazione locale, televisiva e tradizionale, difendendo occupazione e imprese e ponendo le basi per un’evoluzione di qualita’. Penso ad azioni mirate volte a sviluppare l’intera industria della comunicazione in Toscana, oggi vista esclusivamente, in modo riduttivo, come valore culturale e non economico”.
”A breve occorrera’ precisare meglio i contorni del piano d’investimenti adottato per la banda larga e valutare se l’insieme degli interventi a supporto delle imprese tengono conto o meno delle innovazioni che si possono produrre”.